Lo yacht-2

di Suve

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– Papà, noi prendiamo un po’ il sole. Ci avvisi quando è il momento del bagno? –

– Sì Arianna, appena ci siamo allontanati un po’ ci fermiamo –

Fanno riferimento a quella che è diventata una tradizione: dopo aver lasciato il porto. Se le condizioni meteo lo permettono, appena giunti al largo, lì dove l’acqua è di un blu intenso, la Sophie si ferma per permettere ai suoi ospiti un bagno rinfrescante e beneaugurante.

E’ così anche quest’anno: dopo aver spinto la barca ad alta velocità per una quindicina di minuti, lasciando che Alessandro assapori il vento in faccia e si riempia le narici dell’odore del mare, Jacques rallenta fino a fermarsi, in mare aperto, lontani dalla costa e da qualsiasi altra imbarcazione.
Le ragazze si alzano dai loro lettini e si dirigono verso la poppa dove le aspetta Alessandro.

– Vai prima tu Natasha, precedenza alle ospiti –

Ringraziando con un sorriso, Natasha prende lo slancio e si tuffa immergendosi per alcuni secondi. Brava nuotatrice, resta sotto riemergendo ad una ventina di metri dalla barca e chiamando l’amica-

– Vieni Ari, l’acqua è meravigliosa –

Arianna si tuffa a sua volta e raggiunge l’amica, nuotandole a fianco, immergendo la testa per vedere se nell’acqua limpida vedono il fondale, rinunciando quando capiscono che è troppo profondo. Nuotano vicine per alcuni metri ed anche Alessandro le raggiunge.

– Aaaahhhh, è un anno che aspettavo questa sensazione –

Si rilassano per alcuni brevi minuti godendo della carezza fresca dell’acqua sui loro corpi, poi Alessandro le incita a risalire a bordo per ripartire. Sale lui per primo, prendendo l’asciugamano che Ciro gli porge, e si fa da parte per permettere alle ragazze di salire a loro volta. La prima è Arianna che scuote i capelli spandendo goccioline dappertutto. Alessandro ammira il giovane corpo della figlia sentendosi orgoglioso della sua bellezza, ma sussulta quando a bordo sale Natasha:
Il costume bianco, bagnandosi, in pratica è diventato trasparente. I capezzoli forse irrigiditi dall’acqua fresca sporgono dal tessuto, le aureole sono perfettamente visibili ma il peggio è quando sale completamente a bordo e vede che il piccolo slip nulla fa per nascondere le labbra della vagina perfettamente visibili. Alessandro si gira fingendo di asciugarsi i capelli, sentendo un improvviso ed inaspettato calore al basso ventre e sentendosi in colpa per avere un principio di erezione guardando una ragazza dell’età di sua figlia.

Diversamente da lui la pensano i membri dell’equipaggio: Ciro rimane a bocca aperta tanto che Natasha deve togliergli di mano, ringraziandolo a bassa voce, l’asciugamano che gli porge. Poco distante Mino trattiene un fischio d’ammirazione dando di gomito a Bibi che sorride esponendo una dentatura candida. Carlos osserva da poco più in là e anche lui ammira lo spettacolo che gli offre Natasha la quale, come se nulla fosse, si dirige verso i lettini continuando ad asciugarsi. Lì viene raggiunta da Arianna ed entrambe si distendono vicine offrendosi ai raggi del sole.

– Hai visto il ragazzino? A momenti gli viene un colpo –

– E certo, in pratica ti si vede pure l’utero… l’hai fatto apposta. Piccola zoccola, hai messo apposta questo costume –

Natasha ride all’accusa di Aria annuendo.

– Ti ho detto che voglio divertirmi no? Girati senza farti notare… il nero ci sta guardando e mi pare che ci sia qualcosa che si muove là in basso –

Con noncuranza, Arianna volge la testa ed effettivamente Bibi le sta guardando. Vedendola girarsi espone ancora la sua splendida dentatura. Ad Arianna non sfugge l’evidente gonfiore che ha sul davanti dei pantaloni.
Alessandro è andato in cabina a farsi una doccia, ha preferito così per non farsi vedere eccitato e si perde il siparietto delle ragazze e dell’equipaggio.

Dal’alto, Jacques ha osservato tutto e sorride tra se e se. E’ abituato a vedere certe scene poiché è a disposizione di Alessandro solo quando sono in mare mentre nel restante periodo, pur badando alla cura della Sophie, è libero di imbarcarsi su altri battelli per crociere similari. Ha già visto ragazze così giovani, e anche meno giovani, giocare a fare le zoccole. Qualche volta ne ha anche approfittato. E’ sicuro che in quelle tre settimane ci scapperà qualche “intermezzo”, se non per lui per qualcuno dell’equipaggio.

Intanto le due ragazze parlottano a bassa voce stese al sole mentre la Sophie riprende, a velocità di crociera, la sua rotta per la Grecia.

– Sì Arianna, credo proprio che mi divertirò… e senza aspettare di arrivare in Grecia. –

Ridacchia Natasha sentendo su di se gli sguardi dell’equipaggio.

– Quasi quasi mi dispiace che il costume si stia asciugando –

Arianna non si scandalizza per i pensieri dell’amica, piuttosto è preoccupata per quel che potrebbe pensare suo padre.

– Nati mi raccomando, fai quello che ti pare ma… sarebbe meglio se mio padre non si accorgesse di nulla. Come ti ho detto, è pronto a chiudere un occhio su tutto, basta che non sia troppo sfacciato. –

– Tranquilla Ari, tra l’altro non ho ancora deciso. Tu chi ti faresti? –

– Io, beh… il nero mi attizza parecchio, e tu? –

– Tutti –

– Tutti? Anche Carlos? Ma potrebbe essere tuo padre –

– Non lo è, però ha quel modo di guardarti… si vede che è abituato a donne più mature, pensa che potrebbe fare con una di noi tra le mani. –

– Hai ragione, ha quel modo di guardarti… ma c’è uno che ti piace di più? –

– Non mi prendere in giro… il ragazzino –

– Ciro? Ma se è più piccolo
di noi, ha paura persino di guardarti negli occhi –

– Appunto, con gli altri mi potrei trovare in posizione subordinata, con lui… ci pensi che bello insegnargli tutto, comandarlo a bacchetta e magari sentirsi pure ringraziare? –

– Naaahhh, troppo giovane per me, preferisco uomini più scafati. –

– Perfetto Ari, vuol dire che non ce li litigheremo –

Le due continuano a scherzare e fare commenti per qualche minuto prima di decidere di tornare in cabina per riposare al fresco.

Anche gli uomini dell’equipaggio commentano tra di loro:

– Quella ci sta, gli si vedeva tutto –

Il solito Mino è il primo a lanciarsi in apprezzamenti “da marinaio”. Bibi è più filosofo:

– Forse, o forse ci stava prendendo per il culo. Comunque lo scopriremo presto, vero Carlos? –

Carlos non si pronuncia, l’esibizione è un segnale evidente di spregiudicatezza, ma si riserva di aspettare altri segni.

– Comunque cercate di non fare cazzate con la figlia del boss, capito? –

– Certo, certo, anche se pure lei è niente male –

Il solo Ciro non partecipa alla conversazione così esplicita. Negli occhi ha ancora il corpo esposto di Natasha e lo smagliante sorriso che lei gli ha rivolto.

E’ scesa la sera, la Sophie prosegue verso lo Stretto di Messina. Nella grande sala da pranzo Ciro, inappuntabile, ha servito la cena ad Alessandro, Jacques e le due ragazze.
Natasha ne approfitta per flirtare proprio col capitano, attirandosi lo sguardo incuriosito di Alessandro e quello di rimprovero di Arianna.

– Capitano, posso chiamarla Jacques? E’ vero che i marinai hanno una donna in ogni porto? –

Jacques ride e rilancia:

– Più di una, ragazza mia, più di una. –

– Ma come fate… –

– E’ un segreto gelosamente custodito Natasha, posso chiamarti così? Un segreto che sanno solo i marinai.. e le donne dei marinai –

Alessandro ed Arianna ridono alla battuta di Jacques e dirottano il discorso verso cose più superficiali ignorando volutamente le occhiate che Natasha lancia al Capitano.
Conversano amabilmente fino a che non è buio e quindi si ritirano per la notte.

La barca corre veloce sotto l’attenta guida di Carlos che ha dato il cambio a Jacques per permettergli di dormire un poco. Sottocoperta, nella zona delle cabine degli ospiti, una porta si apre e un’ombra sgattaiola via verso l’esterno. Si ferma a poppa, nel buio brilla un istante la fiamma di un accendino, una brace spicca alla fioca luce della luna.

– Buonasera, fa un bel fresco ora vero? –

Natasha sussulta sentendo la voce alle proprie spalle, si gira e vede Mino a un metro da lei che le sorride.

– Sì, avevo voglia di una sigaretta. Si sta proprio bene qui all’aria –

– Anche a me piace il mare di notte, si possono fare begli incontri –

Il tono del ragazzo è allusivo.

– Mi riferisco alle sirene, sembra che una sia salita a bordo questa notte –

Natasha tira l’ultima boccata e lancia la cicca fuori bordo, il complimento è rozzo ma le fa piacere, le pare di avvertire il calore del corpo del ragazzo anche se non sono a contatto.

– Non mi pare di avere la coda di pesce –

– No, anzi, ha due bellissime gambe –

Mino si è avvicinato a pochi centimetri da lei, la sovrasta guardandola dall’alto in basso, la sua mano come per caso si poggia sul fianco della ragazza che accusa l’improvviso calore con un sospiro. L’attimo dopo le labbra di lui sono sulle sue. Resiste un attimo e poi, quando le sente premere più forte, socchiude la bocca tirando fuori timidamente la lingua ad incontrare quella dell’altro. Duettano all’esterno per alcuni secondi conoscendosi, assaggiandosi, poi il bacio diventa più profondo, la lingua di lui nella bocca di lei, le mani dell’uomo ora su entrambi i fianchi tirando la ragazza a se, quelle di lei sul petto di lui a sentire la durezza dei muscoli.
Natasha sente sulla pancia il tocco dell’erezione di Mino, la testa le gira. Non si aspettava qualcosa quella stessa notte ma ora che c’è si sente illanguidire, cresce in lei la voglia di sentirsi abbracciare, stringere, il movimento del suo bacino contro l’erezione di lui segnala la sua disponibilità
Senza opporre resistenza si lascia condurre sui lettini dove nel pomeriggio prendeva il sole, si lascia stendere, le mani del ragazzo che la carezzano dappertutto, le stringono le natiche, si impadroniscono dei seni tirandoli fuori dal costume che ancora indossa. Quando le labbra di lui si chiudono su un capezzolo Natasha geme forte, con la mano va a tastare il membro teso di lui attraverso la stoffa dei pantaloncini.

E’ presa dalla fretta di sentirlo tra le mani, contro di se, dentro di se. Con fare impacciato slaccia i pantaloncini, tira giù gli slip e finalmente quella carne calda le riempie i palmi. Lo carezza brevemente, la bocca di lui che le scorre sul collo, le mordicchia il lobo dell’orecchio. Si gira invitante e Mino si pone dietro di lei, le scosta il costume e le entra dentro con un sospiro di soddisfazione.
Sentirsi riempire manda Natasha in orbita. Si muove contro di lui incitandolo a bassa voce a fare più veloce, più profondo. Si sente stringere i fianchi e tirare, penetrare fino in fondo da cazzo durissimo del ragazzo. Mugola di piacere Natasha mentre lui la sbatte come a lei piace.

Poco distante, nell’ombra, due occhi sgranati li osservano. Arianna si è svegliata per andare in bagno ed ha visto la porta socchiusa della cabina dell’amica. Si è affacciata notando la sua assenza e, non trovandola nemmeno in bagno, si è spinta all’esterno sentendo i rumori soffocati dell’amplesso nonostante il rumore del motore.
Li osserva in preda al turbamento, carezzandosi inconsciamente i capezzoli dritti sotto la stoffa del costume. Dentro di se cresce la voglia del contatto con il corpo caldo, muscoloso di un uomo, uno qualsiasi che sappia spegnere il fuoco che sente divampare nel basso ventre. Con uno sforzo di volontà stacca gli occhi dalla scena e si gira per tornare in cabina. Va a sbattere contro il torace di Carlos.

Lo spagnolo ha ricevuto il cambio da Jacques e si stava dirigendo verso gli alloggi dell’equipaggio. Vedendo Mino uscire con fare circospetto lo segue e lo vede approcciarsi a Natasha. Quando i due vanno verso la poppa rientra sottocoperta per avvicinarsi da lato buio e lì vede, davanti a se, Arianna appoggiata alla parete, talmente assorta che non si accorge di lui fino a quando non gli sbatte contro.

Sono alti quasi uguale e si fissano negli occhi senza parlare, i seni di lei ancora contro il petto robusto di lui. E’ quel calore che vuole Arianna, intimidita da quello sguardo in cui si riflette fioca la luce lunare.
Carlos è incerto su cosa fare. Sente istintivamente il turbamento della ragazza ma non può fare a meno di pensare che è la figlia del padrone. La prende per le spalle per scostarla da se, per dirle qualcosa. Non spinge verso il basso eppure lei scivola giù in ginocchio, appoggiando la guancia sui pantaloncini di lui, sentendo attraverso la leggera stoffa il calore e la durezza del membro maschile.
Senza pensare, come in un sogno, Arianna apre quei pantaloncini, infila la mano dentro e tira fuori il pene rigido, lo annusa, se lo passa sulle guance, sul collo, sulle labbra che infine spalanca chiudendole intorno al glande.

Carlos geme a quel contatto, ancora di più quando sente la lingua morbida carezzarlo. Le pone una mano sulla nuca senza usare la forza, solo come approvazione, come carezza per ringraziare delle sensazioni squisite che quella bocca gli sta dando.
Arianna ha dimenticato i due sui lettini, per lei conta ora solo il cazzo rigido e bollente nella sua bocca. Lo lecca, lo succhia, lo carezza con le dita arrivando fino ai testicoli fino a quando non lo sente fremere, sussultare tra le labbra, e poi uno schizzo bollente le colpisce il palato, seguito da un secondo, un terzo.
Senza staccarsi Arianna assapora il seme salato di lui, lo deglutisce man mano che le riempie la bocca, succhiando ancora quando nulla più esce.

Incerta sulle gambe, Arianna si rialza e guarda ancora negli occhi Carlos, nessuno dei due ha detto una parola.
Di colpo sente i rumori dei due amanti che stanno rientrando sottocoperta. Svelta, passa di fianco a Carlos e si chiude nella sua cabina gettandosi sul letto e sentendosi come se avesse la febbre. Ripensa a ciò che è successo e prova a darsi sollievo con una mano sotto il costume, due dita che carezzano e poi penetrano la vagina conducendola ad un orgasmo non del tutto soddisfacente ma che le permette di riaddormentarsi.

I due, dopo aver goduto, si sono sistemati e stanno rientrando nelle cabine. Non si accorgono di Arianna che ha fatto in tempo a sfuggire, ma passano accanto a Carlos, che non si è mosso affatto. Mino gli sorride spavaldo, anzi gli dà una pacca sulla spalla, Natasha passa con la testa abbassata, certa di essere stata vista, vergognandosene un po’ eppure anche eccitata da come l’uomo maturo la guarda, dall’apprezzamento che dimostra evidente. Sculetta allontanandosi e sentendo come lame di coltello gli occhi di lui puntati sul sedere lasciato ben visibile dallo striminzito costume.

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3 Comments

  1. Fantastico! Non vedo l’ora di leggere il seguito 🙂

  2. sono d’accordo…. è notevole e lascia una marea di fantasie aperte

  3. Arriverà -a breve!- anche il resto… Scusate l’interruzione di servizio “approvazione racconti liberi”!

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