Apro gli occhi

di S. Emma

Apro gli occhi…cerco di mettere a fuoco, ma intorno a me è
completamente buio…faccio per tirarmi su, ma non ci riesco…sono
completamente immobilizzata. Sono coricata a pancia in giù, su un
letto…penso il mio…completamente nuda . Le gambe e le braccia
spalancate a stella…a tenermi ferma, sono delle corde naturali,
ruvide, legate attorno ai polsi e alle caviglie…se cerco di tirare o
qualsiasi altro movimento, la corda sfrega contro la pelle, e fa male.
Non capisco…NON RICORDO…CHE CAZZO E’ SUCCESSO?!?

Più cerco di
ricordare, e più non ci riesco…i miei ricordi, si fermano al tardo
pomeriggio del giorno prima…almeno credo. Mi stavo preparando, per
uscire con degli amici…sono passati a prendermi e siamo andati a fare
un aperitivo…abbiamo preso uno spriz…e poi…il nulla. Da quel
momento non riesco a ricordare più niente. Sicuramente qualcosa è
successo, se no, ora, io non sarei in q
uesta situazione, di questo, ne sono sicurissima. Il problema è che non
ho la più pallida idea di cosa… Cerco di captare qualche rumore,
qualche movimento…ma nulla…l’ unica cosa…ora che i miei sensi si
sono svegliati del tutto, percepisco una presenza alle mie spalle…e
penso, di sapere di chi si tratta.
Anche se ora, so, di essere nella mia stanza, comunque non sono
tranquilla. Vorrei parlare…ma non ci riesco…la paura e l’ ansia mi
bloccano. Quando apro la bocca, non esce nulla, e man mano che il tempo
passa, l’ ansia aumenta, e io, inizio a sudare freddo. Non so dire con
certezza quanto tempo passi, prima che qualcosa, nella stanza, si
muova…forse minuti…per me, sicuramente ,sembra un’ eternità.
Una luce leggera alle mie spalle, si accende…e il rumore di un’
accendino, mi fa capire che è stata accesa una candela.                
                                                                       
                                                     "AHI!“, "AH!”. Non
faccio in tempo ad accorgermi di ciò, che sento un bruciore sul culo.
Delle gocce di cera bollente sono state fatte cadere sulla mia
pelle…il fatto di non aspettarmi ciò, ha reso la cosa, ancora più
dolorosa.    
La Vostra voce fredda, e arrabbiata…ma che dico, arrabbiata non rende
l’ idea…furibonda, mi dice : “IMMAGINO CHE TU, TI STIA CHIEDENDO IL
MOTIVO DI CIO’, E CHE COSA SIA SUCCESSO…PERCHE’ NON RICORDI NULLA,
VERO, EMMA?!”. Non Vi ho mai sentito così arrabbiata. Se già prima
sudavo freddo…ora, sto letteralmente tremando…le mani mi sudano…la
voce non mi esce…vorrei rispondere di si, che è esattamente come
avete dette Voi, ma non ci riesco… Sempre con lo stesso tono :
“ALLORA?!, VUOI RISPONDERE O NO?!”. Ci riprovo…cerco di rispondere, ma
ancora una volta, le parole mi si fermano in gola…non escono. Non so
davvero che cosa fare…non voglio farvi arrabbiare ancora di più…ma
questa Vostra reazione, mi disorienta…e mi spaventa. Decido di fare
segno di si, con la testa, nella speranza che ciò basti.
Ovviamente non è così :“IERI SERA HAI PERSO ANCHE LE PAROLE, OLTRE CHE
LA TESTA?”.  Ci riprovo per l’ ennesima volta…esce un debole
bisbiglio…ma qualcosa, almeno, riesco a farfugliare
“No…solo…che… mi spaventate…Signora…” quasi, sto per
piangere…non Vi riconosco…che cazzo ho combinato per farvi incazzare
così tanto? perchè cazzo non ricordo nulla??. Questi pensieri, vengono
interrotti da altre gocce di cera, che,cadendo all’improvviso, mi fanno
urlare ancora… “AH!” ,“Signora…perso…la testa?…” la mia voce,
esce ancora un bisbiglio…un po per il bruciore, ma soprattutto per la
paura… “ALLORA, NON RICORDI PROPRIO NULLA, EH?”, “CAZZO, EMMA!” in
queste ultime due parole, sembra quasi, che la disperazione prevalga
sulla rabbia…sento che andate avanti e indietro per la stanza, poi
sbottate all’ improvviso “SI EMMA! IERI SERA HAI COMPLETAMENTE PERSO LA
TE
STA!ERI COMPLETAMENTE FUORI! ” altre gocce, cadono sul mio
culo…“AH!”…“HAI BEVUTO OLTRE IL DOVUTO, E STRAPARLAVI….” altre
gocce…“AHI!” , “TACI! NON TI VOGLIO SENTIR FIATARE!” Vi arrabbiate
ancora di più…ora, la Vostra voce è un ringhio :“IO, HO CERCATO DI
FERMARTI…” a ogni pausa, fate cadere ¾ gocce sul mio culo…soffoco
le urla sulle lenzuola… “…MA TU, NON MI ASCOLTAVI…” “…ANDAVI
AVANTI A BERE, E A PARLARE…” “…A PARLARE DI ARGOMENTI, DI CUI NON
DOVEVI…” a quelle parole, un pensiero mi prende, mi fa tremare e
gelare il sangue nelle vene…non avrò mica rivelato il nostro segreto?!
Oddio… “…HAI RIVELATO A TUTTI IL NOSTRO RAPPORTO!!”. Mentre
pronunciate queste parole, fate cadere una decina di gocce sul mio culo,
facendole arrivare, fino alla figa… non riesco a trattenermi , grido
“HAI!”, e rispondo:  " NO! Non posso aver
lo fatto! Non ci credo!“ le lacrime, iniziano a rigarmi il viso… "E’
INUTILE PIANGERE ORA, EMMA! DOVEVI PENSARCI PRIMA!”,  in lacrime Vi
chiedo “ Gli altri…gli altri che…che cosa …hanno detto…?” in
tono quasi normale , mi rispondete : “Fortunatamente, sono riuscita a
fargli credere, che stavi delirando per via dell’ alcool…” poi
continua “MA QUESTO, NON CAMBIA LE COSE!”…. non riesco a smettere di
piangere…so che quello che ho fatto è imperdonabile…ho tradito il
nostro segreto…ho svelato il nostro rapporto…ora, ho capito perchè
Siete così infuriata!
Se non riuscivate  a convincerli…come avremmo potuto spiegare questa
cosa?! Non tutti, sono disposti a tollerare queste idee…sarebbe stato
un casino! Santo cielo! Non ci voglio pensare!
La Vostra voce, mi riporta alla realtà “HAI TRADITO IL NOSTRO
SEGRETO…RISCHIANDO DI COMBINARE UN MACELLO…E TUTTO QUESTO, PERCHE’
COME TUO SOLITO, NON MI HAI ASCOLTATO! HAI FATTO DI TESTA TUA! NON HAI
UBBIDITO AI MIEI ORDINI!”, Faccio per parlare, ma subito mi attaccate
“TACI!, NON TI VOGLIO SENTIR FIATARE,STASERA!…SE QUANDO TI HO ORDINATO
DI SMETTERE DI BERE, TU, AVESSI UBBIDITO, ORA, NON SAREMMO ARRIVATE A
QUESTO PUNTO, EMMA!”, “QUINDI, ORA, TI PUNIRO’ PER NON AVERMI
ASCOLTATO…” Vi avvicinate al mio orecchio, e con un ringhio mi
sussurrate “ Credimi, Emma, questa lezione, non te la dimenticherai
tanto facilmente…” un brivido mi percorre la schiena.
Accendete le candele…prendete qualcosa dalla scrivania…Vi mettete
dietro di me e mi dite, “Pronta, Emma?” io, con ancora le lacrime che mi
rigano il volto, rispondo “ Si…Signora”. Una frustata violenta mi
colpisce sul culo, tra le due natiche…mi toglie il fiato…ancora non
mi sono ripresa dalla prima, che subito, ne arriva una seconda, e una
terza…dal ritmo con cui arrivano, deduco che stiate usando due fruste.
Man mano, diventano sempre più forti e veloci…non c’è punto del mio
culo, che non venga colpito…Siete furibonda…e come darvi torto…?
.Riesco a non urlare, solo perchè sto mordendo le lenzuola…ormai, sono
zuppe della saliva, e delle  mie lacrime, che scendono abbondanti dal
mio viso…il culo, ormai è in fiamme…brucia…fa male…non so ancora
quanto riuscirò a resistere…sono quasi sul punto di supplicarvi di
smettere… .
Ad un certo punto, Vi fermate…sento che lasciate cadere le fruste sul
pavimento…avete il fiatone..respirate con affanno…Vi avvicinate e mi
dite “ Sentito male… Emma…?” “Si..Signora…” rispondo tra le
lacrime. “Bene…perchè non ho ancora finito con te…”. Vi alzate e
trafficate ancora vicino alla scrivania…sento dell’ olio, colare sul
mio buchino del culo…prima, lo penetrate con un dito…poi due..poi
tre..ed in fine, iniziate a spingere dentro un plug, di quelli medi… .
Sento il buco del culo dilatarsi…fa male…le frustate lo hanno
distrutto…ogni minimo contatto è insopportabile..lo ruotate,lo
spingete e lo mandate sempre più in profondità…vorrei supplicarvi di
smettere…ma so, che sarebbe inutile…so, di meritarmi tutto
cio…Finalmente, lo avete messo tutto…mi sento
aperta…distrutta…ma il dolore fisico, è nulla, in confronto a ciò
che provo…mi sento una merda, dilaniata
da quella maledetta sensazione che ti lascia il pianto…spezzata dall’
idea di aver tradito…ma il peggio, deve ancora venire…
Vi avvicinate alle caviglie e le slegate…fate  lo stesso con i polsi.
“Mettiti in posizione”, la Vostra voce, è fredda, sembra quasi
triste…Mi affretto a fare come ordinato…anche se con un po di
fatica…ormai, ho le gambe e le braccia completamente
addormentate…senza parlare del male, nel premere i talloni contro quel
culo martoriato…ancora aperto dal plug. “Guardami negli occhi,
Piccola Emma”… è la prima volta in tutta la sera, che mi chiamate
“Piccola”…la Vostra voce è triste e malinconica…obbedisco all’
istante, ci sosteniamo lo sguardo a vicenda per qualche minuto…poi Voi
Vi avviate verso la porta… mi sembra di scorgere gli occhi lucidi, in
Voi…”E’ stato bello, Piccola…ma è arrivato il momento di
separarci…addio…Piccola Emma…“ a quelle parole, il mondo mi cade
addosso…sento il mio cuore spaccarsi in due…è come se mi avessero
pugnalato…come? Ve  ne state andan
do? Mi abbandonate? Inizio a gridare e piangere, sono
disperata…"NO!NON ANDATEVENE! …NON LASCIATEMI!…VI SCONGIURO…NON
FATELOOOO…!!”
Sento un rumore in lontananza…sembra un telefono che suona…mi
sveglio di botto. Sono completamente bagnata…ho il cuore che batte
all’ impazzata…le coperte sono tutte all’ aria…mi guardo
attorno..cerco di capire…vedo il telefono sul comodino ,con la
schermata della sveglia ,che suona, indica le 5.00 am con sotto la
scritta “lavoro”,la spengo…mi guardo ancora una volta attorno…faccio
un bel respiro profondo e capisco, per fortuna,che è stato tutto un
brutto sogno, un incubo. Immediatamente, prendo il telefono, vado su
whatsapp, entro nella chat, e scrivo “Buongiorno, mia signora” 

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