Castalia: Giorgia /2

di Carol89

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Capitolo 2

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Una delle immagini che hanno ispirato questo racconto (link)

A fine mattina era finita anche la merce di Giorgia. Il banchetto era praticamente vuoto e lei poteva dirsi soddisfatta. Iniziò a smontarlo e mentre sistemava si avvicinò Chloe insieme ad un’altra ragazza: anche lei l’aveva già vista fare mercato e la conosceva di nome, si chiamava Herba.

Le chiesero come fosse andata, e si scambiarono opinioni sull’andamento del mercato. Giorgia, mentre smontava e parlava con loro, lanciò qualche occhiata scrutatrice a Herba. La terza ragazza era più grande di loro di quasi due anni, più alta e più formosa. Aveva lunghi capelli di un rosso slavato, mossi, che le arrivavano ben oltre le spalle. Soprattutto, indossava una sottana nera e una magliettina aderente bluette, priva di maniche, tanto sottile ed elastica da seguire fedelmente le curve del suo busto e rivelare ciò che c’era sotto. E sotto non indossava evidentemente nient’altro: Giorgia poteva vedere distintamente la forma dei suoi seni rigogliosi, puntuti e sollevati, e persino, in trasparenza, la posizione dei capezzoli circolari e larghi. Era imbarazzante: mentre parlavano, Giorgia praticamente le vedeva i tratti distintivi del seno, di com’era da nudo. Si chiese cosa pensassero i clienti, trattando con lei. Inoltre le dava fastidio che Chloe si intrattenesse con lei, anche se non sapeva dire perché.

Non appena il carro di Giorgia fu pronto lei disse alle amiche che tornava verso casa. Herba provò ad opporsi, proponendo di fermarsi un altro po’ nella cittadina, bere qualcosa in una taverna. La sola idea di entrare in una taverna con quella ragazza che aveva le tette così esposte dava il voltastomaco a Giorgia.

– No, io devo andare – disse, – ho un sacco di cose da fare. Chloe tu che fai, fai la strada con me?

Sapeva di fare leva su un punto sensibile. Chloe non aveva nessuna voglia di ripassare da sola davanti alle guardie. Partirono insieme, lasciando Herba alla ricerca di qualche altra compagna.

All’uscita dalla cittadina le guardie non diedero loro altro fastidio, e le due ragazzine poterono incamminarsi lungo la strada percorsa quella mattina. Entrambe avevano venduto bene e avevano nascosto il denaro addosso, per maggiore sicurezza.

I loro villaggi non erano molto distanti, così Giorgia avanzò una proposta:

– Che fai oggi? Vuoi venire da me?

– A casa tua dici?

– Sì. Se ti va. Devo pulire l’orto, mi farebbe comodo una mano. In cambio ti offro una buona merenda – sorrise la ragazza.

Chloe si strinse nelle spalle e accettò.

Raggiunsero il villaggio di Giorgia poco dopo l’ora di pranzo. Avevano mangiato della frutta per strada, così appena arrivate poterono mettersi al lavoro.

Giorgia salutò brevemente la madre e i fratelli, e anche Chloe li salutò perché li conosceva: già altre volte era stata a casa di Giorgia.

Le due ragazze si diressero nell’orto, sul retro della casa. Qui erano da sole e potevano concentrarsi sul lavoro.

– Vuoi dei vestiti? – chiese Giorgia all’amica. – Per non sporcarti…

– No, non c’è problema… mi tolgo solo questa felpa.

Chloe si tolse la felpa blu, sotto la quale indossava una magliettina chiara, leggera e piuttosto stretta. Aveva le maniche appena accennate, con degli svolazzi.

Giorgia lanciò un’occhiata discreta, notando che la magliettina stretta e leggera era in parte trasparente, e lasciava intravedere il seno nudo di Chloe. Era un seno piccolo, ma ben formato, dalla classica forma a coppa di champagne. Si intravedevano anche i capezzoli chiari.

Anche Giorgia si preparò per il lavoro. Si tolse i calzoni lunghi che indossava, rimanendo con degli slip bianchi, molto semplici. Poi tolse la giubba in pelle ma tenne addosso la casacca beige.

Iniziarono a lavorare fra i filari di verdura. Le lunghe gambe snelle di Giorgia, abbronzate e lisce, formose, si stagliavano dritte mentre lei, chinata, puliva la verdura. Erano a piedi nudi nella terra, entrambe.

Chloe a un tratto raccolse delle carrube e si avvicinò a Giorgia, che le voltava la schiena ed era chinata in avanti, le gambe dritte: la ragazzina vide così il sedere dell’amica, sodo e rotondo, coperto solo dagli slip bianchi.

– Hey, Giò… di queste che ne faccio?

– Fa vedere… – Giorgia si raddrizzò ed esaminò la verdura. – Sì, tienile, possono esser buone.

– Ok…

– Ti stai sporcando i calzoncini – osservò poi la mora, facendo un cenno alla polvere che si era depositata sui calzoncini chiari di Chloe.

– Sì, beh…

– Toglili, semmai – le consigliò, scrollando le spalle.

– Sì ok.

La biondina si slacciò i calzoncini e se li sfilò dai piedi, rimanendo a sua volta in slip. Giorgia le lanciò alcune occhiate, guardandola chinarsi tra i filari coperta solo dei semplici e piccoli slip che già aveva visto quella mattina.

Più tardi, Chloe era in piedi che esaminava alcune foglie di insalata. Aveva le gambe nude a riposo, una dritta e l’altra leggermente flessa, il peso su un piede solo. Giorgia le si avvicinò da tergo. Sorridendo, allungò una mano sul sedere dell’amica, dandole una pacca leggera su un gluteo, sopra gli slip.

– Allora, sei già stanca? – le chiese canzonandola.

– No… stavo solo guardando queste foglie. Come ti sembrano?

– Fammi vedere…

Giorgia si sporse accanto a lei e intanto, con noncuranza, tenne la mano sul gluteo dell’amica.

– Vedi, qui ci sono degli insetti…

Chloe aprì le foglie una ad una per mostrargliele. Giorgia osservava attentamente, e intanto la sua mano si mosse. Si alzò leggermente, fino a trovare il bordo elastico degli slip. Poi, mentre la ragazza si chinava a guardare meglio, la sua mano scivolò di nuovo verso il basso e si infilò discretamente sotto gli slip. Entrò in contatto con il gluteo nudo dell’amica.

Giorgia guardava l’insalata, ma tutta la sua attenzione era concentrata sulla pelle liscia e morbida del sedere di Chloe. Sentiva il gluteo sodo sotto i polpastrelli, e il tepore del suo sedere.

– Cosa dici? – chiese infine Chloe. – La tengo o la buttiamo?

Giorgia sorrise.

– Sei sempre a preoccuparti per niente – le disse, schernendola. – Tienile, poi le laveremo! Non si butta l’insalata per così poco. O vuoi mandarci in rovina?

Così dicendo, la mora allungò la mano del tutto sotto gli slip dell’amica e le afferrò apertamente il gluteo nudo, stringendoglielo per scherzo, per inzigarla. Chloe lanciò un gridolino e rise, girandosi per divincolarsi.

Per tutta risposta Giorgia le afferrò gli slip e glieli calò di un colpo. Chloe rimase sorpresa e interdetta da quella mossa. Aveva gli slip poco sopra le ginocchia, e si trovava nuda dalla cintola in giù di fronte all’amica, artefice della sua improvvisa nudità.

Giorgia però sorrideva, mantenendo il tutto in un contesto di gioco. La mora allungò una mano e la posò sull’inguine dell’amica: le sue dita toccarono la vagina nuda, dalla peluria chiara e soffice fino alle labbra morbide e leggermente umide. La inzigò, infilando due dita tra le labbra, e Chloe si ritrasse con una altro gridolino, ridendo.

– Ma che fai!!…

– Volevo vedere se la tua insalata era pulita… – scherzò Giorgia.

– Scema!

Chloe si risollevò gli slip, ricoprendo in qualche modo la vagina. Giorgia, per tutta risposta, calò le proprie mutandine, anche lei fin quasi alle ginocchia, rivelando così il pube. Era più abbronzata di Chloe, ed aveva una peluria pubica più corta, curata, e castano scura.

Giorgia divaricò leggermente le cosce, poi allungò una mano e prese il polso dell’amica.

– La mia è pulita – le disse, sorridendo leggermente. Così dicendo trasse a sé la sua mano, e se la mise sull’inguine.

Chloe sentì sotto le dita la vagina di Giorgia, e sentì che era calda e bagnata.

Giorgia le mosse la mano, invitandola a toccarle la vagina con le dita. Intanto chiuse gli occhi, sempre con un sorriso appena accennato sulle labbra.

Sospirò.

Chloe era sorpresa, aveva le labbra socchiuse e guardava alternativamente il volto e il pube dell’amica. Nonostante la sorpresa, non si fermò: seguì le indicazioni silenziose e mosse piano le dita nell’intimità della ragazza. Le stimolò le labbra, raggiungendo in breve le piccole. Poco dopo entrava in vagina, e muoveva le dita da lì al clitoride e indietro.

Giorgia aveva aperto la bocca, teneva gli occhi chiusi e sospirava piano. La stimolazione le faceva evidentemente molto piacere. Con piccoli movimenti del bacino assecondava le dita di Chloe dentro di sé.

– Giorgia, io non… – mormorò a un tratto Chloe, sorridendo in imbarazzo. Aveva le guance arrossate.

– Non smettere!… Non… preoccuparti… – Giorgia sospirò più forte. – Ancora… un attimo…

La ragazza aprì gli occhi, e provò ad allungare una mano verso l’inguine della bionda.

– Vuoi che ti tocco anch’io…?

Chloe le fermò delicatamente: – No…

– Dai… non preoccuparti…

Giorgia divincolò la mano e le abbassò di qualche centimetro le mutandine. Di nuovo le sue dita raggiunsero la vulva dell’amica, ma questa volta la esplorarono con tutt’altra sicurezza. Andarono dritte a stimolarle le piccole labbra e il clitoride.

Chloe sussultò, piegandosi leggermente, ma il piacere era inevitabile. Un attimo dopo sospirava a sua volta.

Entrambe le ragazze erano adesso con il bacino nudo, una di fronte all’altra, le cosce leggermente divaricate, Chloe con il busto piegato, Giorgia più dritta. Entrambe avevano una mano nella vagina dell’amica, e si stimolavano efficacemente.

– Se viene tua mamma… – mormorò a un tratto Chloe.

– Sei sempre a preoccuparti – rispose Giorgia, sorridendo, senza aprire gli occhi. – Vieni qui…

Le prese l’altra mano, e se la portò su un gluteo nudo. Chloe glielo afferrò e lo sentì liscio, muscoloso e sodo. Sapeva che Giorgia aveva un sedere bellissimo, più pieno e perfetto del suo.

Anche Giorgia le afferrò il sedere, e le sue dita si fecero largo fra le natiche, andandole a stimolare l’ano. Chloe sussultò per quella sensazione strana, che le diede dei brividi.

I loro corpi erano adesso più vicini, entrambe sospiravano ritmicamente mentre si davano piacere. Anche Chloe, imitando l’amica, infilò le dita tra i suoi glutei sodi e lisci, e le raggiunse l’ano: glielo sfiorò con la punta delle dita e poi prese a stuzzicarlo.

Per tutta risposta Giorgia si sporse con il culo indietro, premendo l’ano contro le dita dell’amica. Una smorfia le si disegnò sul volto.

– Toccami… toccami lì… entra…

Chloe aveva gli occhi aperti e mentre ansimava, osservava con interesse il volto stravolto dell’amica. Seguì l’indicazione e premette ulteriormente la punta delle dita, facendosi largo nello stretto orifizio anale della ragazza.

Giorgia gemette, corrugando la fronte e il volto in una smorfia incontrollata.

– T-ti… ti piace?… – le chiese Chloe, sorpresa da quella reazione.

– Sì… oddio sì… entra…

– Sì…

Chloe premette il dito, e infilò il medio nell’ano dell’amica, per qualche centimetro.

– Oh sì sì… ti prego… – disse Giorgia, – entrami nel culo…

Chloe eseguì, e affondò il dito nel retto della ragazza. Giorgia sussultò, tremando sensibilmente, e proprio in quell’istante venne. Un tremito le sconvolse tutto il corpo, e un getto di liquido trasparente le eruttò dalla vagina, bagnando completamente la mano e l’avambraccio di Chloe. Giorgia gemette forte, più volte, ed ebbe un orgasmo lungo diversi secondi.

L’orgasmo della ragazza e il suo piacere incontenibile scossero anche Chloe, che venne a sua volta, sentendo la vulva chiudersi attorno alle dita dell’amica. Il suo orgasmo fu più breve, ma la bagnò tutta e le scosse tutti i muscoli del corpo.

Pochi secondi dopo si accovacciarono entrambe a terra, incapaci di reggersi in piedi.

Ci vollero parecchi secondi prima che recuperassero il fiato. Giorgia fu la prima, ancora con un po’ di fiato corto, a rialzarsi in piedi e risollevare le mutandine sul pube bagnato. Chloe la imitò poco dopo, per non sentirsi fuori luogo, e si ricoprì a sua volta.

Non si erano ancora dette nulla. Giorgia guardò Chloe e le sorrise, e la bionda sorrise a sua volta, timidamente.

– Ti fermi a dormire qui stanotte?

– Qui?… Perché…?

Giorgia scrollò le spalle. – Possiamo dormire insieme. E farlo ancora.

– Ma io…

– A letto si fa meglio.

Chloe esitò. – E tuo fratello?…

– Non importa, è piccolo.

Vedendo che l’amica bionda esitava, Giorgia tagliò corto: – Comunque non devi dirmelo adesso. Finiamo il lavoro, così dopo possiamo andare a lavarci.

– Sì.

***

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