Castalia: Giorgia /5

di Carol89

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Capitolo 5

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***

Qualche giorno dopo Giorgia era in cucina, seduta al tavolo insieme a sua madre. Stavano pulendo dei piselli.

– Quella tua amica, Chloe… – disse a un tratto la madre di Giorgia, – le hai proposto di lavorare con te?

– Cosa vuoi dire? – Giorgia si fermò.

– Di lavorare con te. In due si guadagna meglio.

– Mamma, Chloe non fa queste… cose.

– Mi sembra che con te le faceva.

– Non… ma cosa dici! Non c’entra nulla!

– Beh non c’è niente di male. In due si guadagna meglio. Potresti soltanto dirglielo, poi sta a lei decidere. Potrebbe… dare una parte a noi, e il resto portarselo a casa. Per lei o per la sua famiglia.

Giorgia non commentò e proseguì a sbucciare i piselli.

– Tu lo facevi? – le chiese dopo un po’, senza alzare lo sguardo.

– Certo. Quando ero giovane. Mi pagavano bene alla tua età, ero bella. Ero bella come te, e avevo anche un seno più bello, sviluppato.

Giorgia non disse nulla.

– Un giorno crescerà anche a te – aggiunse poco dopo la madre. – Ma intanto… Chloe potrebbe completare la tua offerta.

Quella sera, all’ora di cena, bussarono alla porta di casa. Giorgia e i suoi fratellini erano a tavola che mangiavano e scherzavano fra loro. Andò ad aprire la madre di Giorgia. Sulla soglia c’era Giorgio, il figlio del contadino del villaggio vicino.

Senza che nessuno dicesse nulla, la madre tornò in cucina, mentre Giorgia si alzò da tavola e andò in silenzio alla porta.

– Per quella festa… – esordì il ragazzo, – abbiamo deciso di prenderti.

Giorgia annuì.

– Il doppio, giusto?

– Per me da sola sì. Se volete vengo con una mia amica e vi costa solo il triplo.

Il ragazzo esitò un istante, riflettendo su quella proposta inattesa.

– Chi è? – chiese dopo un po’.

– Non la conosci, è di un altro villaggio. È bionda. – Giorgia fece una pausa, poi aggiunse: – Ha più seno di me.

Il ragazzo tacque ancora, evidentemente tentato dalla proposta.

– E venite insieme?

Giorgia annuì.

Dopo un’altra pausa di riflessione, il ragazzo annuì. – Va bene – disse.

Si lasciarono così, dopo che lui le ebbe detto luogo e orario.

Alcune sere più tardi, era buio e umido ma non pioveva mentre Giorgia e Chloe, avvolte nei loro mantelli di lana, attraversavano la brughiera seguendo un piccolo sentiero. Erano dirette ad una cascina un po’ fuori dal villaggio dove Giorgia aveva già lavorato: lì si teneva la festa organizzata dai ragazzi.

– Ma saremo da sole? – chiese Chloe.

– In che senso?

– Eh, ci saranno… non so, altri adulti, o ragazze… o saremo solo noi due?

– Solo noi due credo. Che ti importa? Siamo qui per lavorare, capito?

– Sì…

– E ci pagano bene. Vedrai.

La festa era tenuta, come previsto, da sei ragazzi, tutti più o meno dell’età di Giorgio. A sorpresa c’era anche una ragazza, una ragazza mora piuttosto in carne, che però se ne stava quasi sempre in disparte.

Giorgia e Chloe vennero accolte con urla di giubilo e risate, e furono subito al centro della festa e delle attenzioni. I ragazzi ci misero poco a farle spogliare nude entrambe, e presto, dopo averle toccate, iniziarono gli accoppiamenti.

Circa un’ora più tardi, Giorgia si trovava, nuda, a cavalcioni di un ragazzo. Lui era steso su un divano e lei gli rivolgeva la schiena nuda, teneva le gambe aperte a ponte sopra le sue, era appoggiata al divano con le mani e saliva e scendeva con il bacino, pompando sul suo cazzo eretto. Mentre lo pompava, in volto aveva un’espressione contorta, le sopracciglia corrugate per lo sforzo, il male e il piacere intenso che la investivano. Saliva e scendeva rapidamente e le piccole tette nude le oscillavano debolmente sul petto magro.

Di fronte a lei, a terra, un altro ragazzo era steso nella stessa posizione e Chloe era sopra di lui. Anche lei gli voltava la schiena ed era così rivolta di fronte verso Giorgia. Completamente nuda, anche lei era a cavallo del bacino del ragazzo, e saliva e scendeva sul suo cazzo, sfregandoglielo con la figa. Si appoggiava con le mani ai suoi fianchi per sostenersi, e sul petto le dondolavano vistosamente i seni nudi, assai più formati e quindi più mobili di quelli di Giorgia.

Giorgia sollevò a un tratto lo sguardo e guardò Chloe. L’amica aveva la bocca aperta, le sopracciglia sollevate al centro, e ansimava mentre pompava. I loro sguardi si incrociarono, e Giorgia capì che Chloe era preoccupata per lei, vedendo la sua espressione così intensa.

– Ti fa male?… – le chiese l’amica muovendo soltanto le labbra, senza produrre suono.

– No… – Giorgia si sforzò di distendere i propri lineamenti e sorrise, senza smettere di pompare, – va tutto bene. A te?

– Va bene – sorrise brevemente Chloe, poi subito riprese ad ansimare con l’espressione di prima.

Più tardi, quando già tutti i ragazzi avevano scopato almeno una volta l’una o l’altra delle ragazze, Giorgio lanciò l’idea che loro due si baciassero. Sospinte dagli incitamenti del gruppo, Giorgia e Chloe si avvicinarono una di fronte all’altra, in ginocchio per terra. Si alzarono entrambe sulle ginocchia e Giorgia prese tra le mani il volto di Chloe, avvicinò il proprio e la baciò sulla bocca. Iniziarono a limonare, mentre i ragazzi applaudivano entusiasti.

Uno di loro si fece avanti scoprendo il membro eretto e porgendolo alle due. Giorgia lo prese con una mano e disse a Chloe di fare altrettanto ed entrambe glielo frizionarono insieme. Subito altri ragazzi presentarono i loro membri, e le ragazze si alternarono a sfregarli tutti, usando entrambe le mani.

Giorgio si avvicinò in piedi. Era nudo, e porse il cazzo eretto proprio all’altezza dei volti delle due ragazzine. Giorgia capì subito, e gli prese il cazzo in bocca.

– Anche tu – disse Giorgio a Chloe. La ragazzina bionda guardò ciò che faceva l’amica. Si avvicinò e, appena lei smise, si protese a sua volta, prendendo in bocca il pene già fradicio di saliva. Lo spompinò, anche se non lo aveva mai fatto prima, imitando come poteva ciò che aveva visto fare da Giorgia.

Sentì che Giorgia la affiancava: il volto della ragazza sfiorò il suo, mentre lei si chinava a succhiare le palle di Giorgio, e poi saliva a succhiare la base del pene, mentre Chloe era sulla punta. Poco dopo si trovarono entrambe guancia contro guancia, e Chloe sentì la lingua di Giorgia a contatto con la propria, mentre si alternavano a succhiare il glande del loro ospite.

Più tardi ancora fu Chloe a raccogliere la maggior parte dell’interesse residuo dei ragazzi. Forse perché più giovane, forse perché bionda, forse per il seno più formoso, si trovò con quattro ragazzi che si alternavano attorno a lei, mentre gli altri due guardavano. Giorgia era seduta sul divano, ancora nuda, e guardava a sua volta, reggendosi il mento con una mano.

Chloe era a terra, in ginocchio, chinata in avanti, quasi a gattoni. Un ragazzo l’aveva presa da dietro e la stava penetrando in vagina. Le sue giovani tettine sbattevano nude sul petto a ogni colpo, e altri due ragazzi erano intenti a palparle e divertirsi. Un quarto le porgeva il cazzo duro sul volto, facendoselo succhiare o semplicemente schiaffeggiandola con il membro.

Giorgio, che non era parte di quel gruppetto, si avvicinò a Giorgia. Senza dire nulla la fece stendere supina sul divano e le montò sopra. In un attimo le fu dentro, con il membro ancora duro nonostante gli orgasmi già raggiunti. Iniziò a pomparla.

Mentre la scopava portò una mano sul seno nudo, pressoché piatto, della ragazza. Glielo palpò.

– Com’è avere le tette così piccole?… – le chiese, con il fiato un po’ corto. – Dev’essere come per noi maschi… senti qualcosa quando te le tocco?

– Sì – rispose Giorgia dopo qualche secondo.

– Che cosa senti? – Il ragazzo continuava a pomparla.

Giorgia si strinse nelle spalle. – È sensibile. Come delle tette normali.

– Senti come se avessi le tette?

Giorgia annuì.

Il ragazzo le disse di toccarsele. Lei si portò le mani al seno nudo e iniziò a impastarlo, stringerlo e strofinarsi i capezzoli, sotto i suoi occhi. Lui la guardava, gliele guardava, e aumentò il ritmo con cui la pompava. In breve venne, mugolando e irrigidendo tutti i muscoli del corpo massiccio, mentre il pene gli si gonfiava nella vagina di lei e scaricava fiotti di seme caldo.

Anche Giorgia venne pochi attimi dopo, inarcando la schiena, chiudendo gli occhi e gemendo con versi simili a quelli di un gattino.

L’ultima cosa che fecero quella sera fu di coinvolgere l’altra ragazza presente. Era un’amica dei ragazzi, ma era timida. Per tutta la sera si era tenuta in disparte, ma i ragazzi volevano coinvolgerla, così la fecero spogliare e limonò, abbracciata nuda, con entrambe le ragazze. Il suo corpo era sovrappeso, con accumuli di grasso e un seno flaccido e voluminoso. Giorgia strinse il proprio corpo al suo, limonandola intensamente, e Chloe poco dopo fece la stessa cosa. Giorgia si unì alle due ragazze già avvinghiate, e tutte e tre insieme diedero vita a una scena lesbo che piacque molto ai ragazzi.

Dopo quell’ultima performance le due ragazze si rivestirono e raggiunsero l’uscita. La festa volgeva al termine, i ragazzi erano tutti appagati, alcuni addormentati, altri in cerca di cibo o prossimi ad andarsene. Giorgio raggiunse le due ragazzine sulla porta e presentò loro i soldi, la cifra pattuita. Ci aggiunse un paio di banconote.

– Queste per le scopate tra femmine – spiegò brevemente. Giorgia prese i soldi senza commentare.

Uscirono nella notte fredda e buia, sollevandosi i cappucci di lana. Si incamminarono in silenzio.

– Abbiamo guadagnato bene, hai visto? – disse Giorgia.

– Sì…

– Tieni, questa è la tua parte.

La mora porse all’amica bionda una mazzetta di banconote. Chloe le prese e le guardò sorpresa.

– Ma… metà? Avevamo detto meno…

– È la prima volta, è giusto così. Mettine da parte un po’ per te. Comprati qualcosa che ti piace.

Chloe sorrise, grata.

– Tu cosa ti compri? – le chiese poco dopo.

Giorgia tacque per alcuni passi. In volto aveva un’espressione decisa, grave.

– Io voglio farmi crescere il seno – disse infine.

– Il seno?… Ma… come vuoi fare?

– Mi rivolgerò a una maga. So che può farlo.

– Una maga! Ma… Giorgia, non è pericoloso?

La ragazza scrollò le spalle.

– Non mi importa. Voglio farlo. Vedremo.

***

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