“Che cosa pensa di una donna che prende l’iniziativa?”
Un bel post di Ludovica Lugli su ilPost.it racconta due libri che risalgono agli anni cinquanta e sessanta del novecento: “Le italiane si confessano” e “I sultani. Mentalità e comportamento del maschio italiano“.
Autrice è Gabriella Parca, giornalista e femminista, che in quegli anni indagò le abitudini sessuali di donne e uomini d’Italia, andando a parlare con loro direttamente, raccogliendo lettere, trovando chi facesse, per conto suo, domande dirette ed esplicite (un uomo non avrebbe mai confessato a lei, giovane ragazza, certe cose).
Ne esce uno spaccato storico di quel che stava chiuso fra le mura di casa: omo e bisessualità non dichiarate, sesso e amore trattati in modo assai diverso, timori e ansie sociali…
Ludovica Lugli auspica un’indagine analoga nelle camere da letto dei giorni nostri. Forse, in modo certo non sistematico ma ricco e diretto, è quello che facciamo qui su Venere dando spazio a racconti e fantasie, cronache di vite altrimenti invisibili.
Stella
Purtroppo il sesso, specialmente da parte delle donne, è considerato un argomento tabù…penso che pure che ci sia più pudore in questi anni che negli anni ‘70!
Esagerata Alba… tu non hai idea di come era diverso in quegli anni rispetto ad ora o anche semplicemente negli anni 90…
basta pensare a film e censure che c’erano in tv rispetto ad ora…
per non parlare di internet che ha aperto a tutti una nuova visione e libertà di espressione o di guardare o curiosare…
Beh, io vedo film su film di quegli anni con le donne nude…se adesso fai vedere un capezzolo, pensi quasi che sia un film erotico!
Sì ma erano film che ora danno in prima serata ed una volta erano proibiti… in tv non si potevano dire certe parole, per non parlare nella vita reale del rapporto uomo-donna
ho fatto copia incolla del primo articolo trovato sulla censura rai negli anni dai 60 al 90:
Chi guarda oggi la televisione italiana probabilmente non crederà che solo fino a una ventina di anni fa le donne vestivano in modo poco vistoso, le ballerine portavano il calzamaglia per non mettere in mostra le gambe nude e il linguaggio doveva essere controllatissimo: parole come amante, parto, vizio, verginità, talamo, alcova, amplesso erano assolutamente vietate. E vietatissime erano espressioni come “membro del parlamento” o “in seno alla commissione”. Figuriamoci le parolacce!
Negli ultimi anni le censure collegate al linguaggio, al comportamento, alla morale, al sesso e all’esibizione del nudo sono praticamente scomparse.
C’avevate la DC che controllava la rai.Poi dritto con le tette di mediaset che come rete privata poteva far quel che membro voleva. XD
Ma Alba ha ragione perché sta parlando, come i libri citati, del Paese, non della sua rappresentazione tv.
Non sempre il mondo comunicativo è specchio fedele!
Il fatto che in tv possa passare una tizia mezza nuda urlando “voglio il cazzo” non significa per nulla che poi il Paese reale sia d’accordo, comprenda, stimi o si comporti uguale nella vita quotidiana.
Vestiti come una velina per uscire la sera, e gli stessi che davanti alla tv dicono “ah che bella” ti diranno che sei una zoccola. Fai battute sul pisello come certi comici con la claque pronta in tv in pubblico e vediamo. XD
beh ci sono sempre teste di membro che riescono a dire, ad esempio, che se una donna subisce molestie è colpa di come sia vestita, ma penso sia stato molto molto molto peggio anni fa… almeno oggi si parla di queste cose, mentre prima erano la normalità…
Sì, sicuramente c’è stato uno sdoganamento di alcuni termini e argomenti, ma rimane comunque un fenomeno parziale degli ultimi anni rispetto a decenni/secoli di tutto altro approccio.
Non è una critica sulla società e culturs italiana, ma io per esempio vedo molte cose che sono radicalmente “diverse” perché diversa è la storia.
La morale comune, il senso del pudore, sono cose che cambiano di Paese in Paese e in Italia sono state comunque plasmate da certe filosofie e pensieri che magari da me non ci sono mai state, e questo cambia molte cose.
In Italia dagli anni sessanta/settanta ci sono state delle discussioni generali sul sesso e la donna, referendum per aborti e pillole, insomma la cosiddetta emancipazione per cui non ti arresta la buoncostume per una minigonna è roba di una generazione, e non basterà questa per modificare assunti quasi inconsci di millenni.
I cazzo di coattini ambosessi che passano la serata a sputare e bestemmiare vicino casa mia potranno anche ritenersi emancipatissimi virgulti, ma in realtà cosa fanno?
Stanno su fino a tardi, bestemmiano e sputano per terra per ribadire la loro “ficaggine” rispetto a valori che gli sono comunque stati comunicati.
Se bestemmi è perché per te Qualcuno da ‘sfidare’ ce l’hai, e comunque sono prontissimi a etichettare ogni tizia come una troia per come si veste o per come sgarra dalla loro idea di donna:
Una sorta di pornodiva pronta a soddisfarli in tutto in quanto maschioni possenti, ma anche di loro stretta proprietà che non deve “puttaneggiare”.
Cioè la medesima donna ideale da secoli, pure nei detti popolari. 😛
Che le cose siano diverse negli anni è ovvio. Che siano molto diverse, no.
Poco cambia se ora sei in minigonna e non ti arresta la buoncostume se comunque sei classificata come una zoccola uguale.
(Io ho fatto una sospensione al Liceo, per una minigonna. E due mie insegnanti erano anche molto proattive nel dirmi che era comunque meglio non indossarle perché potevano capitarmi “cose”.
Non gli è piaciuta la risposta. E parliamo del duemilaequalcosa NON SI CHIEDE L’ETÀ A UNA SIGNORA!)
Sì, vero che ancora adesso certi stereotipi ci sono, ma prima era peggio, poi c’è molta differenza tra Italia e nord europa (qui abbiamo il Vaticano) e anche vero che per mentalità, c’è molta diversità tra nord e sud ( dai matrimoni combinati, che però ora sono decisamente meno, al fatto che l’uomo può fare come crede, mentre la donna esce sola se fidanzata, ovviamente con genitori consenzienti)
L’equivalente italico del “Rapporto Kinsey” (sessuolo americano che con metodi di indagine vari svelò ai benpensanti USA la cruda realtà dei fatti di letto del paese. Ostracizzato ovviamente perché per certi soggetti, così propagandava l’immoralità)