Email a mio marito Stefano

Giuro, non lo faccio più! Potete contattarmi a:

fildispada@yahoo.it

Stefano, tesoro,

spero che questa mia ti trovi in buona salute, caro.

Sicuramente a questo punto qualcuno dei tuoi colleghi ti avrà detto che
sono partita in crociera. Ruggero non riesce a stare zitto e l’ha detto a
tutti.
Mi spiace, tesoro… Non avrei voluto sbatterti in faccia il fatto che
tua moglie sia partita in crociera per San Valentino col tuo rivale, ma
capisci che non sono certo in grado di dire a Ruggero cosa fare o cosa
non fare.

Tesoro, non potevo certo sprecare i biglietti…!

Non sai come mi dispiace per quello che è accaduto. Capisco che per te
dev’essere stato molto doloroso tornare a casa e sorprendermi mentre
saltavo a smorzacandela sul cazzo di Ruggero, proprio il giorno di San
Valentino e nel nostro letto, per giunta.


Sono rimasta pietrificata quando t’ho visto sulla porta della nostra
camera con un mazzo di fiori in una mano e i biglietti della crociera
nell’altra. So bene che avrei dovuto smettere di scopare Ruggero a quel
punto, ma il suo grosso cazzo mi faceva così godere dentro di me e io
era a un pelo dal venire che non sono riuscita a smettere. Mi spiace che
tu abbia dovuto assistere quando ho inarcato la schiena e mi sono
lasciata travolgere dalle ondate dell’orgasmo, con i fluidi corporei,
miei e suoi, che mi colavano dalla passera.

Naturalmente quella è stata la prima volta che mi hai vista venire. Oh,
piccolo, non è che tu non mi faccia mai godere, ma ci riesci solo quando
la tua testa è tra le mie gambe, così non mi vedi mai. Invece l’uccello
di Ruggero ha un tremendo potere su di me e mi fa provare cose
incredibili.

Sì, lo so… anche lui avrebbe dovuto fermarsi a quel punto invece di
mettermi alla pecorina come una cagna in calore e darmi un’altra
trapanata da dietro. Non avrebbe dovuto scopare tua moglie proprio
davanti ai tuoi occhi. Ho visto quanto tu sia rimasto male. Io non ho
potuto certo impedirglielo, è così maschio e forte… Perché non l’hai
fermato tu? Perché hai lasciato che facesse provare a tua moglie altri
tre orgasmi, piccolo mio?

Vabbe’, cosa vuoi che ti dica… Provo un po’ di vergogna per i versi e
gli strilli che ho emesso quando sono venuta insieme a lui, che ha
schizzato con potenti getti il suo seme nella mia passera. Che una volta
era la TUA, di passera… Ma per lo meno dopo di ciò lo spettacolo è
finito. Lui ha afferrato i suoi abiti, ti ha spinto via e se n’è andato.

Caro, non credere: anche se l’ho implorato di restare, non dicevo sul
serio. Tant’è vero che mi sono alzata dal letto e t’ho abbracciato forte
forte, mentre lo sperma del tuo rivale mi colava giù dalle gambe, fino
alle scarpe tacco undici che era l’unica cosa che mi aveva permesso di
indossare durante il sesso.

Ma poi hai visto che t’ho promesso che non ti avrei tradito mai più,
giusto? Abbiamo persino aperto una bottiglia di spumante e abbiamo
brindato al nostro accordo.

Sì, mi rendo conto. Ruggero ha sbagliato a tornare proprio in quel
momento. Sai bene come mi sento debole e senza volontà dopo il sesso. E
così quando s’è denudato, sdraiato sul letto e m’ha chiamata io non ho
saputo dirgli di no, anche se tu mi pregavi di non andare. Il fatto è
che lo dicevi così debolmente…

Capisco che per te dev’essere stato ancora più doloroso vedermi
cavalcare il suo brutale membro la seconda volta mentre tenevo ancora in
mano la flute con lo spumante di San Valentino che aveva appena
suggellato la mia solenne promessa di rimanerti fedele per sempre.
Forse sarà stato per quello che te ne sei andato.

Ma ti ho chiamato al cellulare! Più di una volta! Ho lasciato anche un
messaggio e mi devi credere: ero davvero sincera quando t’ho chiesto di
tornare a casa.
Lo so, lo so che mi hai sentita ridacchiare e mugolare… Ti confesso
che avevo ancora la mazza di Ruggero dentro di me quando ti ho chiamato.

L’ho implorato di permettermi di chiamarti e lui ha acconsentito a patto
che partissi in crociera con lui, che non era mai stato alle isole
greche in febbraio. Volevo così tanto parlare con te che alla fine
gliel’ho promesso, cos’altro avrei dovuto fare? Ecco perché siamo qua.

E poi lo sai quanto mi piaccia il sesso. Non c’è da stupirsi quindi che
usciamo dalla cabina solo per mangiare. Oppure quando mi fa vestire da
puttana e mi porta in giro per la nave accertandosi che tutti vedano il
mio anello matrimoniale ma non il suo, tanto per far capire che io sono
la moglie di qualcun altro. Però ti assicuro che a te questa crociera
non sarebbe piaciuta, anche se l’hai pagata tu anche per Ruggero:
neanche trasmettono le partite del Milan! Alla fine è stato meglio così.

E… Ti dovrei confessare un’altra cosa… Era da tempo che Ruggero mi
stava trombando. Almeno due mesi, da quando l’ho conosciuto prima di
Natale a quella cena aziendale organizzata dalla vostra ditta.

Ha cominciato a parlarmi, a complimentarsi con me per il mio aspetto
giovanile, per i miei occhi scintillanti… Tu non dicevi niente. Lui mi
toccava e tu non lo fermavi!

Poi siamo usciti “a fumare” nel cortile sul retro. Cosa pensavi che
stessimo facendo, tutto quel tempo? Prima mi ha baciata, poi ha estratto
quel suo enorme arnese e me l’ha messo in mano e infine mi ha presa,
proprio lì, al freddo e al buio, a pochi metri da dov’eri seduto.

Non ti dico la prima volta che ho sentito il suo uccello dentro di me!
Cosa non ho provato! Mi riempiva tutta, arrivava in punti che mai erano
stati toccati. Mi faceva provare sensazioni ed emozioni sconosciute e
travolgenti che tu col tuo pisellino neanche ti sogni.

Ha continuato a scoparmi anche quando il tuo capo ci ha sorpresi lì
fuori. Dev’essere rimasto impressionato al vederci all’opera perché sono
sicura che è stato per quello che ha dato a lui la promozione che stavi
aspettando da così tanto. Si rendono tutti conto che lui è un uomo
migliore di te sotto tutti gli aspetti, non credi?

Però dopo quella volta non lo volevo più vedere. È stato lui a cercarmi.
Vabbe’, sì, forse gli ho telefonato per chiedergli di incontrarci, ma
ti giuro che le mie intenzioni erano del tutto innocenti: volevo solo
parlare del nostro incontro e del perché fosse accaduto ciò che era
accaduto.
Invece lui mi ha presa e mi ha trombata sul divano. Poi sul tavolo della
cucina, poi nel nostro letto, quello nel quale tu dormi tutte le notti
accanto a me, e si è pulito il cazzo con la federa del tuo cuscino. E
infine anche sul sedile posteriore della nostra Prius che ho usato per
accompagnarlo a casa.

Da quel giorno ci siamo visti in continuazione e siamo riusciti a farlo
anche nel tuo ufficio, sulla tua scrivania, quella volta che hai dovuto
andare a Padova un paio di giorni.

Mi faceva godere così tanto che non ne avevo mai abbastanza. Però sempre
pensavo a te e non volevo farti soffrire, così che speravo che tu non
lo venissi mai a sapere. Credimi, tesoro.

Ma sta tranquillo. Appena questa crociera terminerà vedrai che troveremo
il modo di rimettere in piedi il nostro rapporto e di tornare ad essere
quella coppia felice che eravamo prima.
Lo so che tutto il tuo ufficio sa che tua moglie è stata la troia di
Ruggero per l’intera vacanza, ma sono sicura che troverai il modo di
superare questa piccola difficoltà, come hai sempre fatto. Giusto? Conto
su di te, amore mio. E non ti tradirò mai più, te lo prometto.

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