Il sogno
di Rasak
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Siamo in una stanza circondata da ampi vetri, è notte, le luci sono rosse e soffuse, la mia attenzione è concentrata su di te. Siamo entrambi nudi, sul pavimento. Hai, finalmente, accettato di mostrarti in tutta la tua bellezza ai miei occhi. Io sono sdraiato alla tua sinistra, i nostri corpi sono caldi e sudati. Io ti osservo con attenzione, soffermandomi su ogni particolare del tuo fantastico corpo. Inizio dalla tua fronte spaziosa, quindi incrocio il tuo sguardo e tu, sorridendo, volti lo sguardo, sospirando languidamente. Scendo verso la bocca, perfettamente incorniciata da due labbra rosse e carnose, costantemente inumidite dalla tua lingua che guizza calda e bagnata fuori dalla sua tana per poi ritornarci subito dopo. Le labbra rimangono socchiuse, mentre tu fai profondi respiri guardandoti vacuamente all’intorno. L’ambiente non è riscaldato, per cui ad ogni espirazione una nuvoletta si condensa davanti alla tua bocca. Il collo, le spalle; i seni, adagiati comodamente sul torace. Sormontati da due capezzoli, turgidi, forse per il freddo o per la situazione eccitante in cui ti trovi. Le areole attorno, già piccole di natura, sembrano quasi scomparire davanti alle piramidine di carne che puntano orgogliose verso l’alto. Continuo a fissare i tuoi seni, pieni e sodi, li mangio con gli occhi. Tu ti volti, li guardi, poi mi sorridi e nuovamente sospiri. Con la mano destra inizio ad accarezzare i tuoi lunghi capelli sciolti… sensazione meravigliosa. Il mio sguardo riprende l’incedere, fino all’ombelico, si sofferma un attimo sul tuo pancino che si solleva e si abbassa ad ogni tuo respiro. Poi giù fino al tuo frutto del desiderio. Giusto pochi peletti, meticolosamente curati, stanno a sormontare il tuo monte di Venere. Con la mano sinistra ti invito a dischiudere le cosce, ora hai la gamba destra distesa e quella sinistra piegata, entrambe leggermente aperte. La mia mano si sofferma sulla tua coscia sinistra, l’accarezza lentamente, assaporando ogni attimo del contatto con la tua pelle setosa. Osservo il tuo sesso. Le labbra, anch’esse turgide e umide, sono dischiuse, permettendo al mio sguardo di osservare l’intimo del tuo fiore. Bellissimo. Mi soffermo ancora alcuni istanti, prima di muovere di nuovo lo sguardo lungo tutte le tue lunghe e affusolate gambe, fino ai tuoi magnifici piedini; ovviamente sempre ben curati. La mia eccitazione è palese. Mentre con la mano destra salgo a massaggiarti la spalla, quella sinistra scende a sfiorare il rispettivo piedino, le ditine, la caviglia, poi di nuovo su verso il polpaccio, l’interno coscia, poi un salto fino al bacino. Ti guardo negli occhi, sorridente. Tu contraccambi. Mi inginocchio al tuo fianco. Avvicino il viso al tuo ventre, quindi inizio languidamente a baciarlo. Lenti e profondi baci, accompagnati da brevi leccate, per meglio assaporare la tua essenza. I tuoi sospiri si fanno più forti quando i baci iniziano a prendere un ritmo circolare. Dall’alto, vicino all’attaccatura dei seni, poi di nuovo sull’ombellico, dove la mia lingua gioca con la tua fossetta e poi di nuovo in basso; fino ai primi peletti pubici. La mia mano sinistra nel frattempo si avvicina, lentamente, al tuo pube, i tuoi sospiri sempre più forti, lunghi e profondi. Scendo giù a sfiorare le tue labbra, le mie dita rimangono invischiate del tuo nettare, che sgorga dalla tua sorgente di vita. Inizio a massaggiarti piano. Le dita rivolte verso il basso. Tu mugoli qualcosa, fai come per spostarti. Io non resisto più, con la mano destra ti blocco le spalle, mentre con l’altra ti penetro. Lentamente. Prima il medio, entra e si muove come un serpente che cerca di sgusciare verso l’alto. I tuoi no, flebili, vengono subito interrotti dal secondo e poi dal terzo dito, che si fa strada all’interno del tuo sesso; ormai fradicio e bollente. Cerchi di liberarti, ma la mia eccitazione è tanta da darmi la forza di resisterti. Inizio a masturbarti con sempre maggior velocità. Ora ti sei messa a sedere, le braccia tese con i palmi a terra, la schiena inarcata e le gambe sempre divaricate ad accogliere la mia mano impazzita. Le ditine dei piedi spingono verso il pavimento, come a cercare un sostegno che il sudore non ti permette di trovare. La mia mano destra va a posarsi sul pavimento, il fatto di essere libera non ti fa comunque cambiare posizione. Rimani là seduta a goderti le mie dita dentro di te che entrano ed escono frenetiche, facendoti bagnare sempre di più e facendoti godere. I tuoi mugolii ora si sono trasformati in gemiti di piacere, ancora mi implori di smettere, che non è giusto quello che stiamo facendo, ancora neghi, ma non ti sposti. Io aumento il ritmo, ormai il tuo nettare mi bagna completamente la mano. Un rumore come di acqua pestata si solleva dal tuo sesso, martoriato dalla mia masturbazione. Continuo ancora, so che ti piace e non è giusto smettere. Voglio poterti far godere, voglio poterti rendere felice anche solo per un momento. Aumento il ritmo sempre di più, il braccio mi fa male e tu inizi ad urlare di piacere. Ti guardo sorridente mentre vieni scossa dall’ennesimo tremito di godimento. Sei completamente sudata, i seni si sono induriti e dondolano frenetici verso il basso e verso l’alto, mentre tu cerchi di assecondare con il bacino i movimenti della mia mano. Poi urli, di piacere. La tua schiena si inarca ulteriormente, i capezzoli raggiungono il massimo turgore, ti zittisci un attimo. Le mie dita vengono quasi stritolate dal tuo sesso che gli si contrae attorno. Lunghi fiotti del tuo nettare iniziano a riversarsi sul mio braccio, stancamente ti lasci cadere all’indietro. Con la mano destra ti afferro la nuca, sia per non farti cadere a peso morto, sia per sostenere il tuo bellissimo viso sfiancato dall’orgasmo. Sfilo le dita dal tuo sesso fradicio e pulsante, quindi me le avvicino al naso, inspiro il tuo profumo, quindi assaggio il tuo succo. Ci guardiamo, mi avvicino a te, riprendo a massaggiarti il sesso, ancora percorso da scosse elettriche, poi ci baciamo. Le nostre lingue si cercano, si trovano e danzano assieme. Sono baci carichi di passione. Le nostre bocche si rincorrono, cercano di mordersi a vicenda, le nostre lingue impazziscono e ballano in un caldo bagno di essenze. La tua mano destra mi tiene per la nuca, mentre quella sinistra mi accarezza il membro ancora eccitato…
***
[FINE]