La gita

la-gita-cover
Una gita scolastica. Una giovane studentessa. Una nottata fra compagni. Ed eccola, l’occasione: per andare oltre… per farsi guardare… per sentire quell’inconfondibile brivido…

Questo contenuto è riservato a un pubblico adulto. Proseguendo nella lettura dichiari di avere almeno 18 anni.

Capitolo 1 – Immagino

Ti immagino qualche tempo fa, ai tempi della scuola, in una di quelle gite scolastiche che si fanno prima della maturità, quando per le prime volta si dorme fuori casa.

E alla sera, dopo cena, il momento più bello. C’è chi è uscito per andare a ballare, c’è chi si è appartato per farsi una canna, c’è chi, come te, è rimasto in albergo per passare una serata in compagnia.

Ti vedo nella camera di una tua amica ridere e scherzare con gli altri, apparentemente spensierata, ma con in testa una sola eccitante idea: trasgredire sul serio.

In un gruppetto di una decina tra ragazzi e ragazze, sei l’unica che si è già preparata per la notte e sei vestita con una corta sottoveste di seta che nasconde una canottierina leggera, le mutandine, il reggiseno ed un paio di grossi calzini.

I capelli però sono ancora sciolti ed il trucco non è stato del tutto rimosso, in modo tale da lasciare quel po’ di rossetto e di rimmel che ti fa sembrare più grande e più sexy. Una spallina della sottoveste è giù, così da far uscire spavaldamente la spalla nuda e profumata della tua fragranza preferita, quella per le grandi occasioni.

Si scherza, si ride, ci si prende in giro, vola qualche cuscino ed ogni occasione è buona per andare a gambe all’aria e mostrare le splendide cosce nude e le mutandine di pizzo, per poi tirarti su, un po’ spettinata, ma più provocante che mai.

Ed assapori l’eccitazione dei tuoi amichetti che, di fronte a tanta grazia ed in virtù della loro giovane età, ti ammirano estasiati e increduli. E ti piace.

È fin troppo scontato che, tra una bottiglia di Martini e una di Vodka alla pesca, a qualche maschietto venga l’idea di fare una partita a strip poker. La cosa, come vuole la miglior tradizione, finisce normalmente con un nulla di fatto. Ma questa volta, è il tuo momento. E non te lo puoi far sfuggire.

Ti serve però un alibi. Vista la tua giovane età ti secca un po’ rivelarti così sfacciatamente… Ma è facile: basta far credere di aver bevuto un po’ e tutto si può fare… Ecco che allora prendi in mano la situazione (e la bottiglia per fingere) e sostieni apertamente l’idea di giocare.

Il gioco inizia ancor prima di gettare le carte: il tuo amico rilancia sostenendo che tu e le tue amiche parlate tanto… ma poi non sareste disposte a togliervi nulla. Tu cogli la palla al balzo e spergiuri che la partita sarà seria, costi quel che costi, fino all’ultimo indumento. Le tue amiche ti sostengono, è diventata una questione di orgoglio… E la partita inizia.

Di tanto in tanto fai il gesto di bere un po’ e fingi di essere su di giri a causa del Martini. Parti svantaggiata, visto che gli altri sono tutti più vestiti di te, e per toglierti i calzini e la sottoveste non è servito perdere di proposito.

Dopo qualche piatto meno sfortunato, senti che è giunto il momento di divertirti. Mandi giù una sorsata di Martini, cambi appositamente le carte buone e perdi. Ora tocca alla canottierina leggera. Dopo di quella, sai benissimo che con avrai nient’altro da toglierti senza dover mostrare qualcosa.

Afferri i due lembi e delicatamente la sfili lasciando apparire la tua biancheria più intima. Non è lo stare in mutandine e reggiseno che ti eccita ma la consapevolezza che potrai toglierti anche quelli… E non passa molto tempo che perdi di nuovo. E adesso?…

Tutti ti guardano, hai un attimo di esitazione, un tuo amico borbotta che non hai il coraggio… E invece si!

Ti alzi un po’ su, pur rimanendo a ginocchioni, e porti lentamente le mani dietro la schiena, all’altezza del gancetto del reggiseno. Ma sul più bello, per prenderti gioco degli amichetti, le fai scendere lungo i fianchi ed afferri l’elastico delle mutandine. Inizi ad allargarlo facendolo ruotare sinuosamente, abbassandolo come se te le volessi togliere…

I ragazzi trattengono increduli il fiato, le amiche ti lanciano uno sguardo di stizza: piacerebbe anche a loro esibirsi in quel modo e sanno che sei eccitata e che stai godendo, ma non sono abbastanza porche. Tu, abbassi le mutandine fino a far intravvedere il primo ciuffetto di pelo. E dopo un istante di sapiente esitazione, riporti le mani dietro la schiena, ti slacci il reggiseno e, tra gli sguardi stralunati dei tuoi amici, te lo togli e lo lanci il più lontano possibile.

I capezzoli si inturgidiscono come non mai, il tuo seno splende bello sodo in tutta la sua dolce rotondità e tu non fai nulla per coprirlo, anzi… inarchi appositamente la schiena e porti indietro le spalle per meglio esibirti. Le mutandine, già mezze tolte, sono già abbondantemente bagnate e l’elastico, sceso un altro po’, lascia uscire non poca peluria e quasi metà del tuo meraviglioso sedere.

Ti riabbassi e torni a sederti sui talloni. Il tuo respiro si fa pesante e l’eccitazione di quel momento quasi ti fa tremare. Sorseggi un altro po’ di Martini, stavolta ti serve per davvero! Dubiti ora se avrai o non avrai il coraggio di buttare giù di nuovo le carte sbagliate. Ma non serve pensarci… Senza neppure avere il tempo di assaporare quei momenti di eccitazione, perdi nuovamente.

È il tuo momento.

Senza farti pregare, ti siedi per terra e ti sfili delicatamente l’ultima cosa che ti è rimasta. Ritorni diritta sulle ginocchia, con le cosce tutt’altro che strette. Le mutandine fanno la stessa fine del reggiseno, lanciate con forza nell’angolo più lontano e nascosto della camera.

E quasi per stare al gioco, le tue mani partono dolcemente dalle cosce per muoversi verso l’alto accarezzandoti delicatamente i glutei, poi i fianchi, poi il seno ed infine i capelli, quasi a volerli raccogliere come per una posa da fotomodella.

Ce l’hai fatta, si! Sei lì, tutta nuda, da testa a piedi, in quella grande camera d’albergo, in mezzo ai tuoi compagni di scuola, più porca ed eccitata che mai. Ed il piacere è talmente forte, che trattieni a fatica l’orgasmo.

Ma ad interrompere l’estasi di quell’istante… un flash! Una tua amica ti ha scattato una foto. Tu, presa alla sprovvista, soffochi sapientemente qualsiasi istintivo cenno di resistenza. Meglio così, non dire nulla! Lasciati fotografare nuda! È incredibilmente eccitante!

La tua amica, stupita e al tempo stesso pure lei eccitata per la tua mancata reazione, continua a scattare. E ad ogni flash un brivido di piacere attraversa il tuo corpo nudo facendoti godere come hai sempre sognato.

Ma il gioco ora per te è finito, ed il fuoco che arde in te rischia di spegnersi a meno di una geniale idea… Ed eccola! Proponi di poter continuare a giocare mettendo sul piatto la disponibilità a fare “penitenza”. Qualsiasi tipo di penitenza, da decidersi di volta in volta a seconda di quanto perdi.

L’idea di essere tutta nuda in balìa della fantasia dei tuoi amici e di dover acconsentire a tutto quello che ti chiederanno di fare, ti porta ad uno stato di eccitazione che supera ogni immaginazione. E ancora una volta, non vedi l’ora di perdere…

Capitolo 2 – Osare

Intanto, pensi a quali e a quante fantasiose perversioni ti dovrai sottoporre. Pensi fino a dove potrai arrivare. Non hai mai sentito la tua figa così bagnata, così grossa, così aperta, tanto che ti sembra quasi di sentire l’aria che ti penetra. Ti lasci andare sul fianco destro, appoggiandoti a terra con il gomito ed alzando sfacciatamente il ginocchio sinistro così da esibire la figa bagnata in tutto il suo splendore e luccichio.

La tua amica, sedutasi nella giusta posizione per vedere meglio ogni singolo dettaglio del tuo corpo nudo, ti scatta un’altra foto. E tu, invece di rimproverarla, ti presti al gioco ed alzi spudoratamente la gamba sinistra, regalandole così un primo piano della tua figa a gambe aperte.

Ma il flash non scatta… si deve ricaricare. La tua amica ti chiede di aspettare un istante e tu te ne stai lì, in posa, per una manciata di interminabili secondi mentre un paio dei tuoi amichetti sono già stati nel bagno a tirasi una sega ed altri due sono venuti nelle mutande.

Non ti sembra vero di poter dare liberamente sfogo alla tua libidine incontrollata. E presa da questo momento di grazia, quasi non ti accorgi che hai perso un’altra partita.

Le tue amiche si guardano negli occhi, i ragazzi avanzano qualche ipotesi banale, tu incroci le dita e speri che ti facciano fare qualcosa di veramente indecente. E finalmente arriva una proposta eccitante: cos’altro ti potresti togliere se non il pelo?…

L’idea non ti dispiace. Impugni rasoio e sapone ed entri in bagno. La porta rimane aperta. Approfitti per sciacquarti e pulire l’umido cosparso un po’ ovunque. Appoggi un asciugamano sul piccolo sgabello, ti siedi, apri le gambe ed inizi a raderti.

Il rasoio scivola fresco sulla tua pelle rovente stimolandoti ai limiti dell’orgasmo che a fatica riesci a trattenere almeno fino a quando, terminata la rasatura, inizi ad asciugarti. Il morbido premere dell’asciugamano contro il tuo monte di Venere, in un andamento ondeggiante e sensuale come solo tu sai fare, ti fa perdere per un istante il controllo ed un gemito di piacere accompagna l’incontenibile brivido… Un orgasmo dolce, duraturo, inebriante, generoso, che rapisce ogni centimetro del tuo corpo, che esce dai polmoni e ti sconquassa tutta, dalla gola a fin dentro la figa. E ti chiedi come sia possibile godere così tanto. La tua compagna con la macchina fotografica non manca di cogliere l’attimo ed immortalarti in una manciata di scatti.

Ti rialzi in piedi, prendi fiato appoggiandoti al lavandino e ne approfitti per raccogliere i capelli. Guardandoti allo specchio ti accorgi che, ora che è depilata, la tua figa è ancora più bella. Allarghi un po’ le gambe e stringi le natiche portandola in avanti per guardarla meglio. E ti appare in tutto il suo splendore, depilata, fresca, giovane e profumata, indifesa agli sguardi degli altri, arrossata dal piacere e con le labbra che escono aperte e generose, senza il minimo ritegno.

Un respiro profondo ed esci dal bagno, nuda, bella, sorridente, appagata, ancora scossa dall’orgasmo di prima. Tutti ti guardano increduli chiedendosi se tutto questo sia vero o se sia solo un piacevole sogno erotico. Torni a sederti e ti metti a guardare gli altri che giocano, sicura di te, come se più nulla ti potesse turbare.

E ad un certo punto, in questa tranquillità e rilassatezza, quasi ti stupisci nel sentir rinascere dentro di te il desiderio… Pensavi di essere sufficientemente appagata ed invece ecco una piacevole eccitazione impossessarsi nuovamente di te. E decidi di spingerti oltre.

Il tuo respiro torna a fasi pesante. Chiedi di giocare un’altra mano, metti sul piatto un’altra penitenza e in un istante hai già perso. La delicata eccitazione che provavi fino ad un istante prima si trasforma gradualmente in voglia devastante ed infuocata di godere, di godere ancora, di godere di più. Aspetti ansiosa la penitenza.

E l’idea stavolta viene dalla tua compagna, quella che ti ha fatto le foto, che è eccitata quasi quanto te al solo pensiero di quanto stai godendo stasera. Pensando a quello che sarebbe piaciuto fare a lei, a cosa la ecciterebbe di più, a qualcosa di davvero libidinoso… propone che tu vada fino in camera tua e torni indietro, a spasso per l’albergo completamente nuda.

L’idea ti lascia impietrita. Era esattamente quello che sognavi di fare! Come se la tua amica ti avesse letto nel pensiero… I capezzoli si induriscono fino quasi a farti male, il seno si gonfia sfacciatamente, la figa è di nuovo inondata.

Ti alzi in piedi, tutta nuda. Con il cuore in gola e senza dire una sola parola ti avvicini lentamente alla porta della camera. Afferri la maniglia tremando per l’emozione ed inizi ad aprire. Piano. La luce del corridoio illumina il tuo corpo e tu la senti dentro di te come una lama. Apri un altro po’ la porta, sporgi fuori la testa e guardi. In quel momento non c’è nessuno.

Ti giri verso i tuoi amici che ti guardano ammutoliti. Nessuno di loro ti crede capace di tanto, tranne la tua amica. Lei sa che lo farai. Il tuo sguardo si incrocia con il suo, torni a girarti verso la porta, la apri del tutto, molli la maniglia e fai un passo, oltrepassando così l’entrata della camera.

Sono le 10 e mezza della sera e l’albergo è ancora pieno di gente. Basta un nulla perché qualcuno ti veda. Chiunque in qualsiasi momento potrebbe aprire una porta e trovarti lì, nel corridoio dell’albergo, nuda, stralunata, quasi impietrita, vittima dell’estasi.

Quello che provi non è semplicemente godimento. È qualcosa che va oltre. È qualcosa che non si può descrivere. Cerchi con lo sguardo la porta della tua camera. La vedi. È lontana! È in fondo al corridoio!

Inizi a camminare lentamente, a passi piccoli ma distesi. Il nodo alla gola quasi non ti fa respirare. Il cuore batte così forte che lo puoi sentire in tutto il corpo. Il solleticare della moquette sotto i tuoi piedi scalzi ti fa godere ancora di più, ti fa sentire ancor di più il brivido di essere tutta nuda. Ad ogni passo, l’umido scende sempre più incessantemente dalla tua figa depilata. Più ti allontani, più il piacere aumenta. E più aumenta più ne vuoi ancora.

Arrivi alla camera, tocchi la targhetta col numero proprio come in un gioco e ti giri a guardare i tuoi amici. Altrettanto lentamente ripercorri il corridoio per tornare indietro, quasi barcollando per l’incredibile sensazione di piacere che stai provando.

Giunta in camera, il tuo sguardo torna ad incrociarsi con quello della tua amica come per ringraziarla di averti regalato una simile emozione. Lei ti abbraccia, ti stringe forte. Il tuo seno si schiaccia contro il suo e così anche la tua figa, sfacciatamente fradicia.

Stretta tra le sue braccia, in un inconfondibile sospiro di piacere, ti lasci andare ad un’altro orgasmo. Il secondo in pochi minuti. Un orgasmo talmente impetuoso che quasi stai per svenire. La tua amica ti adagia su un letto e tu ne assapori, sospirando, gli ultimi spasmi.

Rimani lì, col fiatone, nuda, inerme, sfinita, sconquassata dal piacere, con gli occhi socchiusi, senza pensare a nulla, come una bellissima bambola.

E la luce si spegne…

Capitolo 3 – Volere

Un rumore!
Un sussulto!
Una luce accecante!

Ti sollevi del letto e vedi la tua amica entrare in camera. C’è solo lei. Gli altri si sono spostati in un’altra stanza, al piano di sotto, per lasciarti riposare. E tu, sfinita com’eri, hai dormito per una mezz’ora o poco più. Ma ti stanno aspettando e la tua amica era venuta a vedere come stavi.

Tiri un respiro profondo, vi guardate e vi mettete a ridere. Le chiedi se hai veramente fatto tutto ciò o se hai solamente sognato. Lei ti invidia un po’. Ti dice che gli altri credono che tu abbia bevuto e con questa scusa, se vuoi, puoi continuare a divertirti tutta la notte.

Tu sai che non è vero. Presa dal vortice di piacere, hai quasi dimenticato di fare vedere che bevevi ed infatti hai bevuto pochissimo. Ma la tua amica ti sta offrendo ugualmente un alibi per vedere quanto riesci a spingerti oltre.

Ti alzi dal letto e ti vai a rinfrescare. Esci dal bagno e cerchi con lo sguardo i tuoi vestiti, almeno la sottoveste… ma non li vedi. Guardi allora la tua amica come per chiederle con gli occhi dove siano finiti. Ti fermi con lo sguardo su di lei che è lì, vicino alla porta.

Con una mano tiene la maniglia. L’altra mano si protende verso di te come a voler stringere la tua, come si fa con un bambino quando vuoi che venga con te. Perché è questo che vuole. Vuole che tu lasci perdere i vestiti ed esca dalla camera con lei, per raggiungere gli altri. Così, tutta nuda!

Resti incredula. Il fiato pesante, che ti ha accompagnato tutta la sera, torna a farsi sentire. Ma esiti… No, non puoi, è troppo! Lei ti guarda e con lo sguardo sembra dirti di lasciarti andare, di fregartene, di godere e basta. Tanto ormai ti hanno vista nuda tutti. Se non vai fino in fondo stasera, quando mai ti capiterà ancora?

E come si fa a resistere? Sorridi, ti avvicini a lei e le porgi la mano. Lei te la stringe caldamente quasi per non farti scappare, anche se sa benissimo che non scapperai. Apre la porta. E senza nemmeno guardare se fuori c’è gente, uscite insieme, mano nella mano, lei vestita, tu nuda. Tutta nuda.

Dietro di voi la porta si chiude. L’eccitante sensazione di prima si impossessa nuovamente di te. Iniziate a camminare ma non verso la tua camera, bensì in direzione opposta, verso le scale e l’ascensore. Dovete scendere al piano di sotto e più ti rendi conto di ciò che stai facendo, più l’eccitazione dentro di te aumenta, fino a farti tremare.

Ma il silenzio dei vostri passi è interrotto da un rumore… L’ascensore, a pochi metri di fronte a voi, si apre! La tua amica ti stringe forte la mano. Tu tremi e al tempo stesso godi. Sei li, tutta nuda e sta per arrivare qualcuno …

Dall’ascensore esce una giovane coppia, un ragazzo e una ragazza, chissà, forse in vacanza o forse in luna di miele. Distratti, si dirigono verso di voi che continuate a camminare mano nella mano. Ma appena si accorgono di te, increduli, si fermano entrambi a guardarti, stupefatti e fulminati! Lei resta a bocca aperta, lui anche e non riescono a proferire parola. Voi continuate a camminare piano piano verso di loro fino ad incrociarli. Il corridoio e un po’ stretto e in quattro non ci si passa. Loro sono immobili, impietriti e voi non volete lasciarvi la mano. Così, passando a fianco del ragazzo, ti strusci un po’… Una sensazione incredibile, elettrizzante, mai provata prima, si impossessa di te. E l’emozione è così forte e piacevole che il timore di incappare in qualcuno che ti scopra lì, tutta nuda in giro per l’albergo, si trasforma in desiderio e speranza di farsi vedere da più gente possibile.

Mentre ti godi questa irripetibile sensazione, incurante della coppia che impietrita resta a guardare, insieme alla tua amica imboccate la scala che porta al piano sottostante.

Scendendo i gradini il marmo fresco sotto i tuoi piedi scalzi ti riporta ancor più alla consapevolezza di essere completamente nuda e ti fa godere ancor di più. E ad ogni gradino, la figa si apre e si bagna immensamente, tanto che ti sembra quasi di sentire l’umido uscire da lei e cospargerti l’interno coscia, senza che vi sia nemmeno il pelo ad opporre resistenza…

Terminata la scala, incurante del pericolo di essere viste, attraversate il corridoio, arrivate alla camera dove sono gli altri e la tua amica apre lentamente la porta. E mentre la porta si apre, in quel momento desideri fortemente di trovarti davanti non solo il gruppetto di prima, ma tanta più gente. Il più possibile! Più sono e meglio è.

Ed infatti, appena la porta si apre, ti accorgi che il tuo desiderio è stato esaudito! In quella grande camera conti con lo sguardo almeno una ventina di persone. Alcune nemmeno le conosci e degli altri appena un paio erano con te prima. Tutti ti guardano increduli, stupefatti ed impietriti. Nessuno ha detto loro niente. Tutto si aspettavano, tranne un simile spettacolo: vederti entrare così, bella, nuda e depilata, sorridente e tranquilla…

Ti godi l’emozione di quel momento, fai pochi passi, fino al tappeto, sempre mano nella mano con la tua amica. Ti giri verso di lei e scopri che ha in mano un vasetto di marmellata che ha preso dalla mensola accanto alla porta appena siete entrate. Vi chinate sul tappeto, l’una di fronte all’altra e vi lasciate la mano. Gli altri vi lasciano spazio quasi a formare un cerchio come se si aspettassero una vostra esibizione.

La tua amica ti guarda, come a chiederti se lo vuoi fare. E tu con lo sguardo rispondi di sì, incondizionatamente. Ti siedi sui talloni, porti indietro le spalle ed appoggi il palmo delle mani sul tappeto. Pieghi indietro la testa guardando verso l’alto e flettendoti ad arco, offrendo così sfacciatamente il tuo corpo nudo in tutta la sua interezza. Ed aspetti, inerme e desiderosa, che la tua amica inizi.

In quell’istante senti le dita morbide della sua mano accarezzarti il seno cospargendolo di marmellata. E di lì a poco, senti la sua lingua calda leccarti delicatamente i capezzoli, dapprima quasi con timidezza, poi sempre più avidamente. Il piacere che provi in quel momento non ha paragoni. Senti entrambe le sue mani accarezzare il tuo corpo e ti accorgi che ha passato il vaso di marmellata a qualcun altro.

Infatti, un numero sempre maggiore di mani iniziano ad accarezzarti ovunque, tanto che tu, per meglio godere, ti distendi del tutto sul tappeto, a pancia in su, allarghi braccia e gambe e ti abbandoni, lasciandoti toccare e leccare avidamente da chiunque, senza nemmeno sapere chi sia.

In un istante, ogni centimetro del tuo corpo è coperto da un dolce formicolio di mani e di lingue: i seni, l’ombelico, i fianchi, le cosce, i piedi, la figa, il collo, tutto… Non c’è angolo del tuo corpo che non stia godendo immensamente. E mentre nemmeno riesci a contare in quanti sono, senti di non riuscire più a contenere l’orgasmo… il terzo!

Con un ultimo sforzo, lo trattieni fino allo spasimo, stringendo i pugni e respirando sempre più forte. Poi, quando senti di non farcela proprio più, allarghi ancor di più le cosce, stringi i pugni, trattieni il respiro e con un fortissimo urlo di piacere, quasi un pianto, lo lasci esplodere in tutto il suo impeto! Come un vulcano, ti scuote e ti devasta. Ancora più potente dei due precedenti, interminabile e spietato.

Con i pugni stringi forte i bordi del tappeto, ansimando. Dagli occhi chiusi e stretti escono lacrime di piacere, mentre gli spasmi scuotono incessantemente il tuo corpo nudo. Lo scivolare delle mani e delle lingue, che non si sono mai fermate, rendono quell’orgasmo quasi infinito e te lo fanno assaporare avidamente fino all’ultimo respiro.

E svieni, lasciando il tuo corpo nudo, appagato ed inerme, in balia della libidine dei tuoi amici.

Solo la mattina seguente, la tua amica ti racconterà di essersi presa cura di te, riportandoti in camera e mettendoti a letto. E ti rassicurerà, ostentando la macchina fotografica, che non si è trattato solo di un sogno.

[FINE]

di Adamo Effe

Share this Post

About Adamo Effe

Conosco quel brivido. Quel brivido che ti chiude la gola al solo pensiero che stai per spogliarti. Quel brivido che ti strizza lo stomaco quando scopri il tuo corpo. Quel brivido che ti fa tremare come una foglia per l’eccitazione quando gli altri ti guardano. Quel brivido che fulmina di piacere quando sei completamente nuda. Conosco quel brivido. Quel brivido che scuote il tuo corpo quando esageri, quando lasci il “si può” per il “non si potrebbe” rasentando il “non si può”. Quel brivido che ti trafigge il petto quando rischi il proibito, quando rischi di essere vista, di venir beccata, di essere scoperta. Conosco quel brivido. Quel brivido che ti porta ad essere la prima a spogliarsi, l’ultima a vestirsi e quella che in ogni occasione si scopre più di tutti. Quel brivido che ti fa indossare il vestito più succinto, la mini più corta, la camicetta più scollata. Quel brivido che ti ha rovinato la reputazione… ma del quale non puoi fare a meno. Conosco quel brivido. Quel brivido che ti toglie il fiato, che ti bagna, che trascende ogni tuo controllo, che ti fa fare cose che mai avresti fatto e che mai avresti pensato di fare. Conosco quel brivido. Lo conosco bene. E allora parlami. Raccontami di te. So che non mi deluderai, ne sono certo. Lo so perché c’è un filo sottile ed impalpabile che lega le persone come noi, persone che quel brivido lo cercano, lo desiderano, lo inseguono, lo bramano. E sognano di condividerlo.

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>
*
*