L’amante di papà

di Valentina

Mio padre è sempre stato un po’ severo con me quando ero piccola ma crescendo ho apprezzato i suoi insegnamenti e gli sono molto grata. Nella prima adolescenza mi dicevo sempre che avrei sposato solo un uomo come lui e per me era un esempio. Man mano che crescevo i suoi consigli diminuivano lasciandomi lo spazio di decidere e anche sbagliare da sola ma sapevo che lui era li, se ne avessi avuto bisogno. Ora io ho 19 anni e adoro mio padre che è alla soglia dei 50. Quello che è successo da una parte mi riempi di vergogna ma dall’altra mi fa sentire estremamente donna.

E’ la mattina di ferragosto e siamo in vacanza in un villaggio nel Salento. Ieri sera abbiamo fatto particolarmente tardi e ho detto di non svegliarmi per andare in spiaggia. Mi sono svegliata che è quasi mezzogiorno e sono sola nel bowngalow. Mi sono sfilata mutandine e maglietta e mi sono infilata nella doccia. L’acqua appena stemperata scivolava sulla mia pelle dandomi un sensazione di benessere. Mentre mi lavo la mia eccitazione cresce. Mi ritrovo con i capezzoli dritti e duri come chiodini ed una voglia immensa tra le gambe. Inizio a toccarmi il clitoride che si è gonfiato immediatamente. Ho chiuso l’acqua della doccia e mi sono asciugata velocemente per buttarmi sul mio letto sfatto. Ho iniziato a toccarmi i seni pizzicandomi i capezzoli mentre sento la figa riempirsi di umori. Quando con una mano arrivo tra le cosce sono fradicia. Con due dita mi penetro andando fino in fondo e quando le estraggo erano bagnatissime. Le lecco e poi mi inginocchio alzando il sedere verso l’alto. Con una mano riprendo a masturbarmi la figa fino a raggiungere il mio culetto. Le dita erano così fradice ed io ho così tanta voglia che mi penetro anche dietro. Il mio culetto è ancora vergine. L’ultimo ragazzo che ho avuto ha provato qualche volta a convincermi ma gli ho sempre detto di no. In questo momento penso che se ci fosse qualcuno che mi scopasse gli darei anche il culetto per come sono eccitata. Sto quasi per venire e mi giro sulla schiena per penetrarmi e godere e li vedo mio padre in piedi che mi osserva. Sono così sorpresa che rimango completamente bloccata con le cosce spalancate e la figa bene in vista. Passano almeno 10 secondi prima di rendermi conto in che posizione sono. Chiudo le gambe mettendomi a sedere e cerco di coprirmi con le mani. Credo di essere diventata più che rossa in viso ed provo a balbettare qualcosa del tipo “papa… io… scusa ma… non credere che…”. Mio padre si avvicina al letto e si siede sul bordo. Vorrei sprofondare. “Vieni qui Valentina” mi dice. Io sono bloccata dalla vergogna di essere stata beccata a masturbarmi e non riesco a muovermi. Allora si avvicina lui a me. “Non essere terrorizzata. Capisco che essere beccata a masturbarti non è cosa di tutti i giorni, ma credi che non sappia che lo fai? O che sei stata a letto con qualche ragazzo? Ormai sei grande e queste cose di fanno. Su vieni qui vicino a me. Sai che con me puoi parlare di tutto.” Così mi avvicino a lui cercando di coprirmi un po’ con il lenzuolo almeno il sedere (in spieggia sto spesso a seno nudo per cui non è un problema). “Ti masturbi spesso Vale?” Ma che domande sono mi chiedo? Ma posso dirti quante volte lo faccio?  Ho poggiato la testa sul suo petto per non farmi guardare in faccia e lui mi tiene abbracciata. In quella posizione mi rendo conto che sotto il costume c’era un bel rigonfiamento. “Da quanto mi stavi guardando?” Lui mi da un bacio sui capelli. “Non molto, forse un minuto. Probabilmente avrei dovuto uscire subito e lasciarti finire ma eri così eccitante che per un attimo ho scordato che sei mia figlia e sono rimasto a guardarti mentre ti penetravi.” Probabilmente il pensiero del mio sedere per aria e le dita che masturbavano la figa l’hanno fatto eccitare ancora perché ho visto il suo costume muoversi. Mi sono chiesta come sarebbe stato il suo cazzo, la sensazione di avere in mano il sesso di mio padre. A quel pensiero mi sento di nuovo eccitata e inizio a muovere il mio bacino in modo sensuale e la mia mano accarezza la sua pancia mentre la sua mano accarezza la mia schiena. Il resto viene da se. Alzo la testa verso di lui e le sue labbra si poggiano sulle mie nel momento in cui la mia mano entra nel suo costume. Prendo in mano il cazzo di mio padre mentre la sua lingua rotea nella mia bocca ed ho capito che voglio essere scopata da lui. Mi Stende sul letto e con una mano mi ha accarezza partendo dal viso fino ad arrivate tra le gambe. Io le apro e le sue dita hanno cercano il mio clitoride. Sono di più che fradicia  le sue dita mi scivolano dentro. Orami sono sua e lo voglio dentro di me. Lui si abbassa il costume con le mani per un po’ e poi se lo sfila in qualche modo. L’attiro su di me. Sento il suo cazzo durissimo sul mio inguine. Lo voglio disperatamente dentro ma lui non si decide. Continuava a baciarmi e martoriami un seno con la mano. Gli ho prendo la testa per i capelli e lo costringo a guardarmi in faccia. “Scopami! Scopami papà, fammi tua. Ti voglio da morire. Ti voglio dentro di me. Scopami ti prego”. Lui non sposta gli occhi dai miei e con un movimento lento sento il suo cazzo poggiarsi tra le labbra della mia figa ed iniziare ad entrare. Non mollo i suoi capelli perché voglio guardarlo in faccia mentre per la prima volta mi entra dentro. “Scopami ti prego. Voglio essere tua”. Quando sento tutto il suo cazzo dentro di me lascio i suoi capelli. Lui abbassa la testa mettendo il volto sul mio collo mentre io lo stringo a me. “Muoviti dentro di me papà, scopami. Sono tua. Tutta tua.. solo tua”. Mio padre inizia a scoparmi entrando ed uscendo a ritmo sempre crescente. Alzo le cosce per sentirlo fino in fondo. Sento il tam tam delle sue palle che sbattono sul mio culo e ad ogni affondo so di essere sempre più vicina all’orgasmo. “Mi stai facendo venire. Non fermarti. Scopami”. Mi devo chiudere la bocca con una mano per non urlare il mio orgasmo. Mai ho provato una sensazione simile. Papà continuava a scoparmi senza sosta ed io a godere. Quando mi accorgo che stava per venire gli dico di restare dentro. Dopo 30 secondi sento gli schizzi caldi della sua sborra riempirmi tutta. La sensazione è stupenda. Mi scopa ancora per un minuto e quando il suo cazzo inizia a perdere consistenza esce sdraiandosi sulla schiena. Io mi tiro su e prendo il cazzo in bocca. “Ma cosa fai?” mi dice. “Voglio tutto di te papà.” Gli succhio il cazzo recuperando le ultime gocce di sborra e poi mi stendo al suo fianco. “E se adesso rientra la mamma?” Lui rimane un attimo in silenzio e poi si alza. “Arriverà tra poco ed è meglio rivestirci.” Alzandoci notiamo che in mezzo al letto c’è una chiazza umida dovuta al mio orgasmo. Togliamo il lenzuolo (le signore delle pulizie lo sostituiranno) e ci rimettiamo il costume. Io mi avvicino a lui e mi faccio abbracciare. Poi lo bacio ancora sulle labbra e lui mi dice: “Non so se è giusto quello che abbiamo fatto ma quando ti ho vista che ti masturbavi ti ho desiderato tantissimo. Forse è meglio che non succeda più Valentina”. Lo stringo forte a me. “Quando mi hai abbracciata ti ho desiderato anche io. E’ stato fantastico farmi scopare da te e vorrei che succedesse ancora”. In quel momento sentiamo mia madre rientrare e ci stacchiamo. Ci vestiamo e siamo andiamo tutti e tre al pranzo di Ferragosto.

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