Le coinquiline /2
di Letstry
2. Desideri proibiti
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Il discorso di poco prima non aveva lasciato indifferente Anna: è vero, non era mai stata con un ragazzo, però poteva immaginare che cosa si provasse a essere prese per tutta la notte. Ne aveva avuto uno ma la storia era finita poche settimane prima. Era troppo geloso e pesante. Lui poteva fare qualsiasi cosa: uscire con gli amici, trovarsi in taverna con altri per i mini tornei di poker, addirittura uscire con gruppi di amiche. Lei invece se voleva uscire doveva pregarlo in ginocchio, doveva continuamente sopportare chiamate e SMS e se, per caso, si dimenticava di rispondere al cellulare, la sera stessa doveva sorbirsi una lavata di capo neanche fosse stata a letto con la sua migliore amica. -Dove sei stata?-, -Perché avete preso il treno più tardi rispetto a quello che mi avevi detto?-, -Non sapevo che alla festa sarebbe venuto anche il fratello di Ilaria!-
Aveva ancora in mente la sua voce arrabbiata e già prima di uscire da casa pensava alle domande che gli avrebbe fatto una volta che lo avesse visto. E dire che queste scenate erano iniziate dopo un mese che si frequentavano. All’inizio era simpatico e disponibile, la loro storia prometteva molto bene. Poi di punto in bianco era cambiato e la situazione si era fatta presto insostenibile. Non aveva fatto nemmeno lo sforzo di lasciarlo, era stato lui, da vero stronzo, a lasciarla con una telefonata senza più farsi vedere. Nonostante il dispiacere iniziale, capì di essersi liberata da un peso. Sesso nemmeno a parlarne, ma alla loro terza settimana di incontri, mentre erano seduti a un bar, furono colti da una voglia matta e finirono per chiudersi nel bagno dei ragazzi: furono palpatine e baci focosi, poi lui prese l’iniziativa e le infilò una mano nelle mutande. Le era piaciuto da subito sentirsi in mano sua, le dita che penetravano appena la sua fessura e stuzzicavano il clitoride. L’aveva già fatto spesso a casa da sola, ma sentirselo fare da un ragazzo era tutta un’altra cosa. Se lo faceva lei sapeva cosa aspettarsi e quando, così no, era una sorpresa continua, un brivido di piacere dietro l’altro. Si era abbandonata a lui da subito, vestita, appoggiata contro il muro a godersi quella mano infilata dentro le mutande. In pochi minuti aveva goduto. Ci sapeva fare il ragazzo! Dovette accucciarsi a terra lasciandosi scivolare lungo il muro quando le gambe le cedettero per l’orgasmo. Fu poi il suo turno. Stordita ancora dalle sensazioni provate, gli slacciò i jeans. Trovò gli slip già gonfi di eccitazione e, quando li abbassò, rimase stupita dal cazzo. Non perché fosse particolarmente lungo o grosso, ma perché era il primo che vedeva dal vivo. Lo trovò subito bello, però, e si chiese come facesse a entrare tutto in lei. Pompini ne aveva visti molti e ogni volta che guardava dei video inconsciamente imparava. Di fronte a un cazzo vero sapeva benissimo cosa fare pur senza averlo mai fatto prima: iniziò a segarlo piano con la mano, poi lo infilò in bocca. Continuando la sega andava su e giù con la testa, cercando di stuzzicare la cappella con la lingua. Il suo ragazzo gradiva, le teneva una mano in testa. In breve, senza preavviso, sentì il ventre contrarsi e l’asta irrigidirsi. Le venne in bocca e lei si ritrovò a mandare giù una cosa ben diversa da quanto si aspettasse. Certo non era gradevole, accettabile però.
In quei dieci minuti nel bagno che a loro parvero un’eternità, iniziarono e finirono tutte le esperienze sessuali di entrambi. La loro storia finì presto e non ci furono altre occasioni per scopare, anche perché quando capì chi era davvero il suo ragazzo, nonostante le continue pressioni, non cedette mai. Per questo era ancora vergine. Non le pesava, le pesava solo non poter scopare, non avere nessuno con cui divertirsi a letto. Le pesava perdere tempo. D’altra parte non voleva darla al primo passante: servivano l’atmosfera e il momento giusto.
Adesso era lì sul letto con le mutandine umide. Si era eccitata immaginando la scena di Lucia e Marco nudi sul letto, intenti a scopare in ogni posizione. Era sola in camera, la sorella era uscita con sua madre a fare la spesa, lei non ne aveva voglia e con una buona dose di proteste era riuscita a scamparla. Accese il computer e dopo un’immancabile visita alla posta elettronica aprì il suo sito di video porno preferito. Lo faceva spesso negli ultimi tempi, tanto che si era abituata a navigare con la modalità in incognito del browser, che, anche se di anonimo aveva poco, almeno impediva che Lucia la scoprisse. In più le evitava la seccatura di dover ogni volta cancellare la cronologia e tutto il resto. Conosceva tutti i siti migliori, sapeva che le sue amiche non li guardavano quasi mai, ma a lei piacevano. Aprì un video che la incuriosiva: nell’immagine una ragazza bionda con i capelli piuttosto corti stava seduta in giardino a leggere una rivista e, sullo sfondo, un giardiniere ventenne era intento a bagnare, per la verità piuttosto maldestramente, delle piante. Nei primi due minuti nulla, poi, casualmente, il ragazzo spostandosi spruzza d’acqua la maglietta della fanciulla. Si avvicina, fa per scusarsi, ma contro le sue più rosee aspettative, la ragazza gli salta addosso, slinguano un po’ e lei finisce immancabilmente a spompinarlo. Si spogliano, la ragazza si mette a pecora e lui in un sol colpo glielo infila tutto dentro e prende a pomparla con forza.
La mano di Anna scivolò presto dentro i pantaloni della tuta, iniziò a schiudere le grandi labbra immaginando che a farlo fosse la lingua del bel giardiniere. Dei brividi già iniziavano a percorrerle la schiena. Intanto i due nel video avevano cambiato posizione e la biondina stava cavalcando il ragazzo steso sull’erba. Anche questa posizione ad Anna piaceva, le piaceva pensare di poter essere lei a dettare il ritmo. Poi la biondina era davvero bella. Anna si rese conto che guardando i video era spesso attratta dalle ragazze belle più che dal fisico dei ragazzi. Certo, un bel cazzo non la lasciava indifferente. Si stava bagnando sempre di più quando la barra rossa, inesorabile, si riempì del tutto interrompendo la scopata sul più bello. Diavolo!
Non le bastava e presa da un’idea eccitante digitò in fretta “hotel homemade” sulla barra di ricerca. Centosedici risultati. Guardò i primi, troppo corti, i video da due minuti avrebbero dovuto essere banditi. Poi in fondo alla pagina trovò quello giusto. Due ragazzi seduti sul bordo del letto in abiti estivi. La ragazza era mora, carnagione pallida, occhi chiari, una terza di seno e capelli portati sotto le spalle, proprio come sua sorella. La voleva.
Avviò il video: i due dopo un rapido spogliarello andarono subito al sodo. Il ragazzo non somigliava per nulla a Marco ma in compenso aveva un bastone niente male tra le gambe. Guardava rapita i due prendersi alla pecorina sul lettone mentre la sua mano si faceva più decisa. Si massaggiava la fessura e insisteva sul clitoride. Il missionario ora sul video andava a un ritmo indiavolato, sottolineato dagli urletti della morettina e dallo sbattere delle palle del ragazzo contro il suo bacino. Anna sentiva le proprie gambe pervase da un formicolio. La mano continuava a muoversi sempre più in fretta e con un tocco al clitoride si portò all’orgasmo proprio mentre nel video, da cui non riusciva a togliere lo sguardo, quella che sembrava essere sua sorella veniva spinta contro il muro e scopata in piedi.
Si abbandonò soddisfatta contro il cuscino pensando ancora a Lucia. Nuda.
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