Lezioni di sesso /2

di Alba6990

Mentre
entravamo nel nostro appartamento, mi sistemati la gonna alla bell’e
meglio e mi lasciai cadere pesantemente sul divano, chiedendo alla Fra
di chiudere la porta. La sua espressione era imbarazzatissima, doveva
essere proprio urgente per entrare così di prepotenza mentre stavo per
scopare: “Franceschina, dimmi. Che cosa ti affligge?” Dissi io con tono
gentile e guardandola negli occhi.

“Oh… beh… non so come chiedertelo, è un po’ imbarazzante…”

“Hai
promesso di essere veloce e io qua sotto ho un incendio in atto che
deve essere spento, quindi datti una mossa.” Dissi io con un tono
leggermente più duro, ma con sempre il sorriso sulle labbra.

Gli
occhi di Francesca guardavano verso il basso, mentre le compariva un
ghigno divertito sul volto. Dopo qualche secondo di attesa, finalmente,
si decise a parlare: “Ho bisogno che tu mi insegni a scopare…” e poi
scoppiò a ridere.

Io
la guardai per una frazione di secondo esterrefatta, mentre nasceva una
risata allucinante: “Ma davvero mi hai chiesto quello che mi hai appena
chiesto?!” Esclamai io non reggendo più e seguendo l’esempio di
Francesca, che si era gettata sul divano accanto a me in preda alle
convulsioni.

Quando
finalmente ci fummo calmate, tentammo (senza grande successo) di
affrontare seriamente l’argomento: “Ma perché te lo devo insegnare? Tu
l’hai già fatto!”

“Sì…te lo ricordi anche tu cos’è successo quella prima e unica volta, vero?”

*FLASHBACK*

Mi
stavo facendo i cazzi miei, come al solito. Stravaccata sul mio letto a
giocare con la mia amata PS2. Ad interrompere la mia calma e la mia
quiete (per quanta quiete potesse esserci nella mia mente nello
sbudellare delle creature demoniache e giocare con le loro interiora),
la Fra che decise di irrompere urlando e sbattendo la porta in camera:
“Cami, Cami, Cami!!! L’ho fatto con Sergio, l’ho fatto con Sergio!!
WAAAAA!!!” La vedevo saltare come un grillo per tutta la stanza, in
preda ad uno stato di euforia paragonabile a quello di un bambino con in
mano il suo giocattolo preferito il giorno di Natale. “Calma, calma!
Spiegami!”

Aveva
cominciato a spiegarmi dove si erano incontrati, cos’avevano mangiato,
che tempo facesse…tutto fuorché ciò che mi interessava davvero: “Sì,
Fra. Anche io sono entusiasta per te, MA VOGLIO SAPERE LA PARTE DELLA
SCOPATA! NON DI QUANTO CAZZO VI SIETE DIVERTITI A MANGIARE AL McDONALD!”
Avevo esclamato io ridendo.

“Oh
sì, giusto! Allora!” Si era “preparata” per il discorso mettendosi a
gambe incrociate sul letto e sistemandosi i capelli. Dovete sapere che
quando Francesca si prepara psicologicamente per un discorso, gesticola
una cifra, quindi immaginatevi che mentre lei parla le sue mani vanno
Dio solo sa dove: “Allora, cioè, praticamente i suoi in casa non c’erano
e quindi mi ha portata in camera da letto, no?”

“Okkei…”
dissi io paziente. Parlare con la Fra dal vivo o su WhatsApp era la
stessa cosa: i messaggi e le frasi ti arrivavano a pezzi, facendoti
perdere mano a mano la pazienza.

“E
beh, quindi vabbè…parliamo…lui mi fa una roba del tipo ‘Eh adesso
siamo soli, sai com’è’ e io una cosa del tipo ‘Eh però non so se sono
sicura, è la mia prima volta…”

“Fra, porca maiala, vuoi andare al succo o farmi il nuovo ‘Guerra e Pace’?!” Avevo esclamato io ridendo.

“Sì
sì, adesso ci arrivo…” e riprese a parlarmi del discorso che avevano
fatto, sui sentimenti (cagate) eccetera eccetera eccetera.

FINALMENTE
eravamo arrivate al punto in cui le cose si facevano più interessanti e
io la interruppi per una domanda seria: “Lo avevate il preservativo,
no?”

“Eh?” Quando la Fra ti dice “eh?” vuol dire che vuole evitare di rispondere.

“Fra, avete fatto sesso con il preservativo, vero?”

“Non mi è venuto dentro!”

“Fra, il preservativo…”

“Mi sono dimenticata di chiederglielo…” aveva detto lei proteggendosi la faccia con le mani.

Tante
botte e insulti dopo (che cazzo! È la tua prima volta, con uno che è
tra l’altro fidanzato e che cornifica la ragazza con perfino le mignotte
sulla strada e te lo fai senza il preservativo?!), stava continuando il
suo racconto: “E quindi lui è…ha…cioè…è entra…entrato…”

“Sì, ci ero arrivata, grazie.”

“E…Cami…che palle!”

“Cosa che palle?” Avevo chiesto io perplessa.

“Cioè, Cami…io dopo un po’ mi stavo stufando.”

“Ma perché?”

“Vabbè,
dai Cami! Ma come puoi non romperti i coglioni dopo 50 minuti che lui
continua a fare dentro e fuori, dentro e fuori…cioè, io cominciavo a
pensare che ‘Ma quando finisce?’”

“50 minuti?!”

“Eh,
vedi?! E lui che mi diceva che invece dovrei essere felice!” Io ero
rimasta…non so neanche come dirlo…sbalordita? Interdetta?
Completamente di stucco? Cazzo, i ragazzi dell’età nostra, raramente
vanno oltre i 15 minuti perché hanno l’ansia da prestazione oppure
perché non sono capaci e questo invece dura 50 minuti?! Ma presentamelo!
E poi…fosse stato un cretino, 50 minuti di incapacità certo che ti
annoi…ma a detta di Francesca era abbastanza bravo! Lei era venuta
qualche volta…e si stava stufando?!

“No, Fra…c’è qualcosa che non va…” avevo detto io, trattenendo a stento una risata.

“Aspetta,
Cami! Alla fine, lui doveva venire e allora gli faccio ‘Oh, se devi
finire, fallo fuori perché non prendo la pillola.’ e allora lui si leva
e… Cami… non sapevo che fare, dove farlo… finire… e allora gli ho
detto ‘Vienimi in mano.”

“Ma sul seno o sulla pancia, no?” Iniziavo a fare fatica a trattenere le risate.

“No,
Cami! Mi dovevo poi stare a lavare tutta! E allora vabbè, glielo prendo
in mano… lo guardo un po’ mentre lo sego e… Cami, mi è scappato un
‘Ma è fatto così sto coso? Che figo! Sembra un anti stress!’”

Io cominciavo a cedere alle risate: “Ma Fra, come puoi…”

“E poi quando mi è venuto in mano… Cami… mi è scappato anche questo, giuro! Non l’ho fatto apposta!”

“Cosa?”

“Eh… mi è venuto nel palmo della mano e ho urlato ‘BLEAH!! Ma che cazzo è sta roba?! Ma è tutta viscida! Che schifo!”

*FINE FLASHBACK*

“AHAHAHAHAHAHAH!!!”

“Ecco, vedi?! Te lo ricordi bene com’era andata!”

“Come
faccio a dimenticarlo?! Ahahahahah!! È stato uno dei pomeriggi più
divertenti della mia vita! Ma come cazzo fai ad essere così scema?!
Amore mio!” E le schioccai un bacio sulla guancia.

Cazzo che ridere… ma la cosa divertente non era solo il fatto in sé, lo era anche la mimica di Francesca nel raccontarlo!

Di
nuovo, scoppiammo a ridere come delle isteriche e in mezzo ai
singhiozzi e alle lacrime, io provai a parlare: “Va bene… okkei… ho
capito di che tipo di aiuto… hai bisogno…”

“Eh sì!” Ci ricomponemmo, tornammo ad essere tranquille (anche se ogni tanto partiva una risata).

“Ma come mai chiedi il mio aiuto e la mia esperta conoscenza proprio adesso?”

“Perché con Paolo mi sono decisa a farlo, sono pronta!”

“Ma scusa… te non ti sentivi con Alessandro?”

“Ma
vaffanculo quel geloso di merda! Manco una settimana che stiamo insieme
e tu mi proibisci di andare a ballare con le amiche, ma come cazzo
stai?!”

“È
incredibile come tu abbia avuto tante storie e relazioni da quasi
stilare uno scontrino di una spesa per due mesi, ma che con nessuno di
questi tu sia andata oltre il bacio…ti ammiro!”

“Vabbè non è che siamo tutte come te che la dai al primo appuntamento.”

“Grazie, ti voglio bene anch’io. Comunque, va bene! Ti darò una mano!”

Mi
alzai e mi diressi in camera nostra, afferrai il mio portatile e glielo
misi sulle ginocchia. Poi digitai una parola che per me è molto
familiare: “YouPorn?”

“Esatto, signorina.”

“Perché devo guardare questa roba?”

“Ti servirà! Io mi sono istruita così prima di fare il grande passo.”

“Ma avevi 13 anni!!”

“Appunto!
A livello teorico mi sono allenata così! È grazie a questo e a Google
che sono riuscita a capire le basi…poi la pratica ha fatto il resto e
plasmato il mio essere!” Dissi io con enfasi e sistemandomi una ciocca
di capelli in modo caricaturale. Ovviamente, Francesca si mise a ridere:
“Ma non so manco come funziona! Da cosa devo cominciare?”

“Allora
aspetta, andiamo su Word.” Chiusi la finestra e andai a cercare il
documento su Word con salvati i link dei miei video porno preferiti, una
sorta di playlist personale: “Guardati questi e quello che vuoi
approfondire me lo dici e te lo spiego, oltre che a cercarlo su Google.”

“Ma perché, tu dove vai?”

“Ho un incendio in atto e due pompieri in grado di spegnerlo!” Dissi io, dirigendosi verso l’appartamento di quei due.

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