Osservatorio Erotico /4

di iprimipassi

Quella
di oggi sarà una puntata speciale.

Non
vi farò scoprire un autore particolarmente valido, né
un brano da annali della letteratura erotica.

Ma
vi porterò indietro nel tempo di ben dodici anni, per un
motivo del quale vi parlerò alla fine.

Pronti
per questo viaggio? Bene, partiamo.

Siamo
agli inizi del 2005. Non esistevano gli smartphone né
Facebook. C’era MSN con i suoi trilli, e Fuck it di Eamon
aveva appena smesso di passare in radio ogni trenta secondi. Sui pc
girava Windows XP e, per navigare sul web, la quasi totalità
delle persone usava il lentissimo Internet Explorer, mica esisteva
Chrome. Qualcuno, come me, non aveva l’adsl e sfruttava ancora la
connessione a 56k che, per aprire una foto di media qualità,
ci metteva un quarto d’ora. Impensabile, con quei mezzi, guardare un
video hard, come anche cercare immagini adatte a sollazzarsi. Così,
per stimolare la fantasia, andavo a caccia di racconti erotici.

La
mia fonte principale, Dreamsonweb, stava svanendo e nel cercare
un’alternativa mi imbattei ne I racconti di Milù. A quei
tempi, il sito era agli albori. Autorità del calibro di
Morpheus o Levitra erano ancora lontani dal nascere e Dunklenacht,
l’autore più prolifico di sempre, era quasi a inizio carriera.

Scartabellando
fra i pochi autori allora presenti scovai tale Adolfo. Titoli a dir
poco espliciti, trame piuttosto scontate, stile se non infantile
quantomeno poco curato. In particolare, lessi il suo “Mia madre
in balia dei miei amici

(http://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=2982). Non vi sto a
parlare del contenuto del racconto, dal titolo di evince senza
difficoltà.

Tuttavia,
in quella che si annunciava essere una lettura banale e non
particolarmente coinvolgente, ritrovai un’immagine che, ancora oggi,
continua a girarmi in testa. Questa signora, la tipica bigotta casa e
chiesa da un po’ a digiuno di rapporti carnali, viene soggiogata
dagli arroganti amici del figlio. Questi iniziano ad allungare le
mani su di lei, che si oppone in maniera decisa. Tuttavia, appena
smettono di farlo, è lei stessa a scaraventarsi su di loro per
non interrompere quel contatto che iniziava a darle piacere. Ecco, in
quest’ultimo gesto ho ritrovato un frammento di quella dominazione
psicologica che mi eccita parecchio. Il racconto in sé è
trascurabile, ma quelle due righe…

E
arrivo al motivo di questo lungo viaggio. A voi è mai capitata
la stessa cosa? Trovare un’immagine, un frase, un concetto che non
riuscite a togliervi dalla mente nonostante l’autore della stessa non
abbia mai risvegliato in voi particolare interesse? Fatevi sentire
nei commenti.

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