Una sala per due

di Nora e Sbronzolo

Agosto, Milano: il deserto
ovunque. Si è trasferita in città da sole due settimane. Il nuovo
lavoro non le permette di prendere ferie, ci sono delle scadenze da
rispettare per i primi giorni di settembre, forse riuscirà a
respirare con l’inizio dell’autunno e le sembra ancora così
lontano quel momento. Si trova in città da due settimane e Milano le
sembra una città fantasma. Il suo trasferimento è coinciso con il
grande esodo per le vacanze e ci sono pochissime persone e macchine
in giro. In tutta la sede è presente lei ed altre due persone, ed è
un bel palazzo di quattro piani.

Sbuffa davanti al monitor,
è a buon punto ma vorrebbe proprio finire questo documento
noiosissimo. Cerca di concentrarsi ma in testa ha solo voglia di
tornare a casa e rilassarsi, deve ancora svuotare diversi scatoloni,
comincia a vivere con fastidio la vista del suo appartamento, si
sente accampata.

Apre una finestra del
browser. Cerca i cinema in città. I film non sono proprio dei più
allettanti. – Tarzan oddio, un altro? Anche no… Suicide Squad
manco morta, sono una Marvel fan io… Oh! ma… una replica di
Deadpool?? Ma, scherziamo? Lo riguardo con molto piacere! Niente di
meglio del caro vecchio Wade per distrarmi un po’! Alle 20.40
spettacolo unico. Sono le 19.20, non riesco a tornare a casa… Ma
sì, altri dieci minuti di lavoro e poi dritta al cinema! – sorride
soddisfatta, sa già che il mercenario chiacchierone riuscirà a
risollevarle il morale. E la casa? La casa aspetterà, non sarà
certo una notte di casino in più che le rovinerà l’esistenza.

Col suo biglietto in mano,
in netto anticipo sullo spettacolo si ferma davanti alla enorme
distesa di dolciumi. La tentazione è forte, ha mangiato un panino al
volo ma qualche dolcetto ci vorrebbe proprio. – Ma no dai… è
tutta robaccia questa, lo sai. Un po’ di popcorn e basta, dai! –
Riesce a convincersene e si dirige alla cassa. Però non resiste e
prende un bel secchiello di popcorn al caramello – Sono sicura che
mi sta per arrivare il ciclo… tutta questa voglia di dolce non si
spiega diversamente. – La grande hall è semivuota, solo pochi
avventori e tutti sembrano essere interessati alle prime visioni.
Significa che forse riuscirà a godersi il suo amato Wade in completa
solitudine nella grande sala. Si avvia verso una panchina per
attendere l’ingresso in sala. Sta per posare il secchiello sulla
panchina quando viene investita letteralmente da un qualcosa di molto
veloce. Il secchiello di popcorn vola per aria rovesciando per terra
tutto il suo contenuto. Rimane a bocca aperta davanti a quello
scempio. Poi si gira verso l’essere colpevole di quel casino.
“Ma
dico?! Che modi sono? Guardi che casino ha fatto!”
“Signora
sono desolato, stavo andando alla cassa, prima che… mi scusi solo
un attimo, la prego, le ricompro tutto io, mi aspetti, ok?” L’uomo
scappa via trafelato. Fa giusto in tempo a vedere uno strano tipo coi
capelli corti, brizzolati, una maglietta sgargiante.
“Non si
disturbi! Io sto entrando in sala!” gli urla dietro le parole e si
gira per entrare in sala. Uno sguardo di scuse all’inserviente che
prontamente si è messo a ripulire. – Signora? ma come cazzo?…
mica sembro una signora, cazzo! – La ragazza le strappa il
biglietto e lei si dirige verso la sala 8, con in mano solo la sua
bottiglietta di acqua.

Bellissimo!
La sala è tutta per me! Un po’ piccola, ma sempre meglio del
salotto di casa. Superschermo… oh wooow! – si siede nel suo
posto, esterno alto come sempre, di solito sceglie quei posti perchè
non le piace stare incastrata in mezzo alla gente. Ma avendo tutta la
sala… Si guarda in giro, non vede arrivare nessuno. Si alza e si
piazza proprio in mezzo alla fila. Si sistema nella poltrona mentre
partono i filmati promo.

“Un
bi…un bi…un biglietto per Suicide Squad…”, estraendo il
portafoglio e cercando di rimettermi dentro il polmone che è quasi
uscito per la forsennata corsa. Riuscirò ad essere puntuale una
volta nella vita?!
“Proiezione iniziata…”, la ragazza
ruminante chewing gum dall’altra parte del vetro, con un’empatia
pari ad una radiosveglia.
“Perderò i primi minuti, pazienza…
Un biglietto, una confezione grande di pop corn e una coca cola…”,
dai su, diamoci una mossa!
“Proiezione iniziata e dovrebbe
prenderne due di confezioni di pop corn…”. Miss simpatia mi sta
prendendo per il culo?
“Ah sì! Ha detto di non disturbarmi ed è
già entrata in sala…quindi? Che facciamo?”, il respiro torna
normale.
“Resta accessibile solo la sala con la replica di
DeadPool, in cui è andata quella ragazza a cui lei ha fatto cadere i
popcorn…”. Miss simpatia fa anche da coscienza? Ho pure la
coscienza ruminante, è la mia serata!
“Ascolti: conosco a
memoria quel film! La prego: Suicide Squad, pago i popcorn a quella
ragazza… glieli porto pure. Ha ragione sono stato un cafone…”,
sfoderando quello che potrebbe sembrare un sorriso ma è un
vaffanculo molto, molto gentile ed educato.
“Proiezione
iniziata. Eccole il biglietto per DeadPool, due pop corn grandi e una
coca cola…” guardandomi con due occhi che paiono avere in sovra
impressione la scritta “coglione!”.
“Ok, ok, ho capito:
prendo i popcorn, pago, li consegno alla poltrona della donzella e
poi esco… può andare?”
“Potrebbe andare ma per entrare
nelle sale bisogna avere il biglietto e ho qua due confezioni grandi
di pop corn e una coca cola, che faccio… lascio?”
“Mi è
venuta una voglia impellente di rivedere DeadPool…”, sorrido. Ho
imparato che, spesso, seguire il flusso del destino si rivela
un’ottima scelta.
“Sala 8… tenga”, mi mancherebbe una mano
di scorta ma con il biglietto in bocca riesco a non fare un altro
casino sotto gli occhi preoccupati dell’inserviente che sta ancora
sistemando il precedente.
Chissà dove sarà seduta… oh: siamo
soli.
Una sola testa – centrale – emerge dall’alto
schienale. E’ quasi buio, fortuna che è in alto e mi evita gli
scalini con tutta sta roba per le mani…

“Spero
di avere scelto bene: caramello…”, al mio parlare scatta quasi di
soprassalto, gira la testa e vede la mia figura illuminata fiocamente
dalla luce del grande schermo
“Ah… è lei…”, non colgo
l’espressione del viso ma la voce non è certo cordiale.
“Mi
spiace per prima… ero in ritardo…”
“In ritardo per cosa?
Il film deve ancora iniziare…”
“E’ bello DeadPool? Sa non
l’ho mai visto… posso accomodarmi accanto a lei?”, e giochiamo
un po’ dai…
“Non ha mai visto DeadPool?”, manco mi fossi
perso lo sbarco sulla luna! Mi piace l’accento, l’inflessione, la
voce… sembra quasi stia trattenendo il sorriso al vedermi reggere a
fatica le ingombranti vettovaglie.
“No, mai visto… salva il
mondo anche DeadPool? Spunta qualcosa in adamantio pure a lui? Sarà
il solito X-Man…”
“Sì, sì… è proprio così…”,
finalmente sorridendo della mia ignorante affermazione.
Seduto
accanto a lei e libero dalle confezioni extralarge le porgo la mano:
“Piacere Franco”
“Piacere Nora… appassionata fan di
DeadPool!”
“Scusa ancora per il casino di prima Signora Nora
fan di DeadPool”
“Al prossimo Signora ti rovescio i pop corn
in testa, sembri più vecchio di me, signor Franco…”, sorridendo
minacciosa con i suoi occhi nocciola che mi fissano.
“Hai
ragione Nora, o mio Virgilio alla scoperta del mercenario
chiacchierone Wade Wilson… ci vorrebbero cimichanga e pompinotti ma
al bar li avevano finiti tutti…”, scoppiando in una sonora
risata… inseguita dalla sua.
“Mi hai preso in giro?! Allora
l’hai visto?!”
“Conosco le battute a memoria e adoro
Halloween!”…ridiamo assieme come due deficienti che è il miglior
modo per guardare questo film. Adesso, voi che state leggendo: pausa
di un paio d’ore e via a vedere il film!

“….anche
la festa della donna ti piace?” ed ora la sua risata è aperta e
provocatoria e il suo volto, quasi inquisitorio, si avvicina al
mio…
“Nora, siamo ad agosto… per l’8 marzo ci penseremo.
Ce ne sono di feste prima di arrivarci!”

Passano due orette in
leggerezza. Forse Nora avrebbe preferito un compagno meno
chiacchierone – Ecchecavolo, lo sa davvero tutto a memoria e non
perde occasione per ricordarmelo!… – ma alla fine lo aveva già
visto più volte anche lei e quindi le interferenze di Franco non la
disturbano più di tanto ed è stato divertentissimo anticipare
insieme i momenti più spassosi. Sopratutto lo scopo delle serata è
stato raggiunto: relax e risate.
“Ma fammi capire Franco, tu hai
il blueray e vieni a vederti la replica al cinema in pieno Agosto?
Sei proprio fan sfegatato più di me? O forse non avevi proprio un
cazzo di meglio da fare oggi… ” Nora recupera i secchielli vuoti
del popcorn mentre si alzano dalle poltrone, non prima di aver visto
la scena dopo i titoli di coda.
“E cosa ti devo dire? Il fascino
del grande schermo è comunque irrinunciabile, poi insomma, non so…
ho seguito il destino e sono stato fortunato a incontrare te”
“Ah
certo, un incontro col botto! Poteva farci incontrare in maniera meno
turbolenta questo destino!” Ridono entrambi mentre escono dal
cinema vuoto e deserto. Pochissime macchine nel parcheggio.
“Dove
hai la macchin… ma dove vai?” Nora guarda Franco dirigersi verso
una parete di armadietti di varie misure, sopra un grande cartello
colorato dice Servizio Custodia. Ne apre uno medio grande e tira
fuori un casco e un giubbotto di pelle.
“Sono venuto con la mia
cavalla” Le risponde Franco indicando una moto blu parcheggiata
poco distante dall’ingresso.
“Stupendo girare per Milano in
moto, le strade libere sono una rarità da gustarsi quando è
possibile. Peccato ho solo un casco, se no ti avrei fatto fare un bel
giro”
“Ah… come accettato, grazie. Io non sono una grande
amante delle due ruote… ”
“Non avrai mica paura?!” Franco
la guarda con espressione incredula e divertita.
“Oh sì! Non ho
problemi ad ammetterlo! Non mi ci trovo proprio in quell’equilibrio
instabile… ” Nora si stringe nelle spalle.
“Non sai cosa ti
perdi, peccato.”
“Beh, Franco, grazie mille per la compagnia e
per essere stato così gentile da ricomprare i popcorn”
“Ah
beh ma era il minimo eh… ” Franco sorvola su quanto accaduto alla
cassa, nonostante la coercizione della cassiera non è affatto
pentito di aver rivisto Deadpool, soprattutto perchè lo ha potuto
vedere con Nora.
“Ma quindi? Ci salutiamo così? Addio per
sempre? Non è un peccato Nora? Non dovremmo assecondare questo
destino birichino che ci ha fatto incontrare in modo così
rocambolesco? Ma tu lo sapevi che il destino può assumere la forma
di uno strano essere ruminante? Perchè non andiamo a mangiare
qualcosa? A bere una birra? Facciamo due chiacchiere? Eh?”
“Wow
che raffica di domande! Boh, non so… Domani si lavora Franco, io
devo essere in ufficio per le 8.30, ho parecchio da fare e devo
essere lucida, anzi lucidissima… ” Nora cerca di smorzare con
delicatezza l’entusiasmo di Franco. Non è nella serata giusta e
per quanto la compagnia dell’uomo le faccia parecchio piacere non
si sente proprio in vena di approfondire subito la conoscenza.
“Oh…
lavori domani. Capisco. Ma magari possiamo scambiarci i numeri di
cellulare? Di solito non sono tanto sfacciato eh, ma sono bloccato
qui a Milano ad agosto, mi sto ammazzando di cinema da solo e devo
ancora vedere Suicide Squad, meglio se lo posso vedere in tua
compagnia, no? Non siamo forse una supercoppia da Cinecomic io e te
Nora? Possiamo organizzarci per domani, è venerdì. O per sabato…
dai Nora non dirmi di no” Franco la guarda con occhi
supplichevoli
“Ah… Suicide Squad… eh in effetti volevo
vederlo anche io… ” Nora mente senza ritegno ma non le dispiace
davvero rivedere Franco e non le dispiace tenersi in contatto con
lui. Si scambiano i numeri e entrambi sono soddisfatti di avere un
piccolo filo che li tiene collegati.
“Bene Franco, allora domani
ci mettiamo d’accordo, buonanotte… ” Nora tende la mano per
salutare l’uomo. Lui fissa la mano per un istante, la afferra, tira
a sè Nora e stringendole la vita le schiocca un bacio al limite
dell’angolo delle labbra. Nora ha un sussulto per il gesto, sorride
leggermente imbarazzata per la vicinanza dei loro corpi e fissa per
la prima volta i suoi occhi grigio-verde.
“Buonanotte e a domani
Signora Nora” Franco le sorride sornione continuando a mantenere
per qualche momento quel contatto fisico e visivo.

L’ufficio ha sempre il
solito colore, il solito sapore e non è neanche male se ravvivato di
piacevole conversazione:

“Era una splendida Milano ieri sera
Nora! Te l’avrei fatta conoscere… hai perso un’occasione
Norina!”, via sms.
“La prego di non storpiare il mio nome Sig.
Franco! Come si permette?!”, dopo un paio d’ore. Sono la sua
pausa caffè. Approfittiamone!
“Hai perfettamente ragione
Noruccia, sono poco attento all’etichetta. Ci sto lavorando eh…ma
i risultati stentano ad arrivare. Stasera passo a prenderti alle 8,
destinazione idroscalo. Portiamo la cena alle zanzare, ti va?
Vieni?”
“Mi stai invitando a cena? Ma dovevamo vedere il
film?! Mah non so… in moto no! Quello assolutamente no!”
“Certo
che ti invito a cena: vestiti anche di repellente anti zanzare che
non voglio avere sulla coscienza i tuoi pruriti…”, magari alcuni
sì, ma non corriamo troppo…
“E… dove passeresti a
prendermi? Mica ti ho detto dove abito, dove lavoro…”
“E’
una delle poche informazioni che mi mancano…”
“Sentilo!
Troviamoci in S.Babila alle 8. Se arrivi in moto, te ne vai da solo…
uomo avvisato…”

Fortuna che ho amici! Amici
scemi, amici intelligenti e amici collezionisti. Mi costa qualche
weekend di lavoro alla sua officina di auto storiche ma, girare per
Milano in sidecar, non ha prezzo! Sono curioso di vedere la faccia di
Nora quando mi vedrà arrivare! Il più scombinato e rocambolesco suo
appuntamento!
D’altro canto, se voglio una cosa, cerco di
ottenerla!

“Tu
sei tutto scemo!”, incerta se ridere o prendere subito un’altra
strada fingendo di non conoscermi.
“Bene! Ora che te ne sei
accorta, indossa questo…”, porgendole un casco aperto che lascia
il volto libero all’aria.
“Ma… ma… ma… ma non lo so io
se ci voglio salire su quel robo lì…”
“Il divieto era solo
per la moto… e io l’ho rispettato…”, colta alla sprovvista il
bacio le arriva perfettamente sulle labbra. Il casco lo poggio sul
suo capo e mi gusto i suoi occhi perplessi che si allontanano dai
miei…
“Fai sempre così?! Mi hai baciato a tradimento… e se
non mi fosse piaciuto?”, ahhh e se, e se, e se….
“Se non ti
fosse piaciuto, vorrà dire che faremo allenamento, su… in
carrozza!”
“Ma ci guardano tutti!”
“Appunto: ci
guardano Nora. Dai sali che la serata ci aspetta…”

Come
strappati da un film anni ‘60 trotterelliamo lentamente per le
sgombre vie della città in una scena quasi surreale e per nulla
attinente alla modernità degli uffici, al glamour dei locali. Sui
Navigli in sidecar, godendoci gli sguardi stupiti di chi ci vede
passare.

Nora, all’inizio un po’ impacciata, pare ora godersi
il viaggio. Che non è la meta importante, l’importante è il
viaggio…
“Ti è piaciuta l’idea Nora?”, un po’ urlando
per farmi sentire…
“Sììì è molto… è molto…. strano,
bello però eh…cazzarola se è bello! Grazie…”
“Nora, io
parlavo dell’idea del bacio di prima…”, mettendomi a
ridere…
“Tu sei tutto scemo….” allungando un braccio per
rifilarmi un pizzicotto….

Raggiungono il ristorante e
trascorrono una bella serata, tra una chiacchiera e l’altra
arrivano al dessert.

“Norina, devi assaggiare questo dessert,
una meringata ai frutti di bosco, uno spettacolo!”
“Ah…
questo Norina… ormai ti ci sei affezionato, vabbeh. Scusa ma ho già
adocchiato il mio dolce preferito” Nora punta il dito verso uno
splendido vassoio di profiteroles, il cameriere si affretta a
servirgliene una porzione.
“Ottima scelta! Non mi hai detto se
sei impegnata Nora… c’è un signor Noro da qualche parte di cui
dovrei essere geloso? E comunque sappi che io non sono geloso eh…
non troppo spesso almeno”
Nora affonda il cucchiaino nel primo
bignè, è un momento importante, l’ora della verità – Fa che
sia un profiteroles vero… ah sì!! Eccola là la panna bianca! Ci
sono dei pazzi che fanno il ripieno con la crema pasticcera, un
delitto che andrebbe punito con la morte!! Impegnata? Mi chiedi se
sono impegnata… – tira su il cucchiaino e lo avvicina alle
labbra, annusa l’intenso aroma di cacao amaro e guarda Franco negli
occhi.
“Mi chiedi se sono impegnata? Diciamo che fino a qualche
mese fa lo ero, fin troppo e su diversi canali… Come si dice? Chi
troppo vuole, nulla stringe? Bene, ecco, ora sono proprio liberissima
da impegni.” Il cucchiaino sparisce fra le sue labbra, lo fa uscire
lentamente, completamente ripulito.
“Scusa se non ricambio la
curiosità Franco, preferisco vivere nell’ignoranza, ok?” Nora
gli sorride e continua a mangiare il suo dolce.
“Su diversi
canali? Questa cosa poi me la spiegherai… Io mi ero fatto una idea
di te Nora ma questa risposta un po’ mi sconcerta” Franco inclina
leggermente la testa, come per osservare meglio la donna che ha
davanti, come se la vedesse per la prima volta.
“Ah ti sei fatto
un’idea di me? E sulla base di cosa? Non ci conosciamo affatto, ci
stiamo conoscendo… Dimmi un po’ l’idea che ti sei fatto di me,
sono curiosa”
“Beh, da quello che vedo non sei una che ama
particolarmente apparire. Ieri avevi una magliettina con dei gatti e
dei pantaloni, scarpe basse, e mi hai detto che sei venuta
direttamente dall’ufficio. Non mi dispiacciono le donne così,
dimostrano molta sicurezza fregandosene dei cliché. Oggi però solo
al vederti mi hai parzialmente smentito, ti sei presentata con questo
abito morbido, una scollatura generosa ma elegante, scarpe col tacco
e lo smalto che ieri non avevi… Ti avevo immaginato un po’ più
maschiaccio e solitaria, introversa e impacciata nelle relazioni… e
invece… diversi canali?”
“Beh, sono anche quello… nerd,
maschiaccio, sì… ma impacciata nelle relazioni? Boh…
pasticciona, ecco sono pasticciona nelle relazioni Franco, faccio
tanti casini… ma se ti sei convinto che sono una specie di Bridget
Jones, no ecco… non ci siamo proprio. Potremmo fare mattina per
tutte le storie che avrei da raccontarti. Davanti al sesso non mi
tiro quasi mai indietro e anzi, spesso sono io che mi faccio avanti
se ne ho veramente voglia e ci sono le condizioni giuste” Nora si
concentra sull’ultimo pezzo di profiteroles.
“…”
“Ti
ho lasciato senza parole?” lo guarda sorridendo
maliziosamente.
“Sto solo aspettando che tu ti faccia avanti
Nora” Scoppiano entrambi in una sonora risata.

La voglio ora, la voglio Nora!
La voglio adesso!
Non so come dirlo, non so come farlo…
Sui
Navigli mentre lei addenta un profiterol? Che stupido sono stato! Non
si può reclinare il sedile al sidecar!
Fuori Nora! Fuori adesso…
lei mi rincorre appesa alla mia mano, arresa su tacchi e smalto che
non immaginavo potesse indossare.
Fuori Nora! Voglio avere i tuoi
seni a portata delle mie mani, delle mie labbra
Fuori Nora! Resti
perplessa quando la mia lingua ti schiude le labbra
Fuori Nora!
Stringo i tuoi seni, li faccio esplodere, li voglio esplosi delle mie
mani, delle mie carezze
Fuori Nora! Voglio fotterti, fotterti
senza che ci sia un domani, come forse non hai fatto ancora…
Fuori
Nora! Fuori e dentro… è il modo che conosco per conoscerti
veramente…
Fuori Nora! Trattieni ogni mio piacere…. dentro, in
fondo. Talmente in fondo che sia confuso con il tuo, che sia il tuo…
che siano lo stesso piacere…

“Franco!
Che stai pensando? Franco?!”, mi giungono le parole come se fossero
lontane. Invece sono lì, vicine, vicinissime e, allo stesso tempo,
stonate rispetto ai miei pensieri.
“Niente Nora…. pensavo…”

Quattro mani, due tastiere, un racconto che….segue…

Share this Post

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>
*
*