…vanessa… /3

di LeinaD

Capitolo 3

Marco iniziò a leccarle il clitoride con progressiva velocità, era stato bravo Marco a non partire da lontano a non leccare lembi di pelle insensibili. Vanessa glielo aveva fatto capire, era stata chiara e Marco preciso. La punta della lingua spostava il clitoride dal basso verso l’altro, instancabilmente. Gli occhi di lui cercavano lo sguardo di Vanessa, che dall’alto della sua postazione era concentrata a tenere aperta la sua carne con indice e medio, ricambiò lo sguardo poi fece colare della saliva su se stessa. Il lungo filo si fermò con precisione chirurgica su quel piccolo gioiello che gli stava provocando tanto piacere, iniziò una danza a due, dito e lingua concentrati sul clitoride che tanto aveva atteso la sua parte.
Eccolo!!! lo sentiva, il suo orgasmo stava muovendo i primi passi verso un’esplosione urlata e attesa. Il bacino non stava fermo, cercava velocità e contatto, ma lei non voleva finire cosi, almeno non prima di aver giocato un po’ con quel bel cazzo.
Tornò in se: “piano…” gli ordinò, “leccamela piano..”. I due si calmarono e lei a poco a poco rallentò la sua fretta fino a staccarsi completamente, scavalcò quel corpo zingaro e tonico così da trovarsi in ginocchio alla sua sinistra, lo baciò in bocca spingendo la lingua più in fondo che poté cercando qualcosa da leccare, gli lecco le labbra, il collo e i lobi. Nel frattempo la mano sinistra aveva iniziato un lento movimento sul suo pene. Marco con la testa girata verso destra, stava godendo silenziosamente. Vanessa alzò il busto e si divertiva a guardare un po’ “lui”, un po’ Marco…continuava e continuava a far uscire il glande da quella carne, era rosso e lucido, la corona violacea, le vene erano gonfie, poteva sentire il sangue scorrere, batteva forte e poi era caldo,
senza rendersene conto si trovò con la bocca spalancata a pochi centimetri da quella punta cosi lucida e porosa, se lo fece arrivare alla gola, poi chiuse le labbra delicatamente e salì con il collo, udii un gemito straziato. Vanessa spostò tutti i capelli sul lato destro, così facendo caddero sulla pancia di Marco che li prese, li acciuffò e poi poggiò la mano sulla testa della sua donna, che nel frattempo aveva iniziato la danza; di tanto in tanto Vanessa si allontanava, guardava quel cazzo dall’alto e faceva colare tutta la saliva che a furia di succhiare la sua bocca produceva, altre volte invece, ci sputava letteralmente sopra, per poi rileccare di nuovo tutto.
Ogni goccia d’eccitazione che fuoriusciva da quel glande, Vanessa meticolosamente succhiava e ingoiava; la mano di Marco seguiva i movimenti della sua testa, senza forzare né dettare ritmi, non ce n’ era bisogno. Vanessa non sbagliava.
Si accorse che Marco stava già in un’altra dimensione, non stava più con lei e per quanto cercò di rimanere freddo e distaccato, di pensare ad altro, era difficile non farsi coinvolgere da un tale bocchino…delicato e preciso, rallentò… Vanessa rallentò, fece ritornare Marco in se, continuando la sua pompa con lentezza e meno trasporto, poi si staccò definitivamente, lo guardò, aveva il viso provato e le guance rosse, gli occhi vuoti ma accesi, era spettinato, ed era ancora più bello.
Vanessa si mise a cavalcioni su di lui, il cazzo entrò solo tanta era l’ eccitazione dei due, era bollente, mai si ricordava un pene così caldo, mettendoselo comodamente dentro le passò un brivido lento dal collo fino ai reni.
Marco si lamentava di piacere mentre lei poggiava le mani dalle dita lunghe e ben curate sul petto strofinandogli il clitoride sul pube;
l’andirivieni del bacino la faceva godere, era lei adesso a gestire e Marco diventò d’ un tratto un adolescente ai primi rapporti, lei comandava l’eccitazione ed il godimento dei due, a tratti lo faceva uscire tutto per poi riprenderlo tutto…con lentezza…lui non resisteva, non poteva durare molto e lei già sapeva cosa farne, Vanessa mentre godeva tirava indietro la testa inspirando a denti stretti, i suoi lunghi capelli, quelle fiamme ardenti, erano come ghiaccioli poggiati sulla schiena sudata, si era fatta forte vedendo gli occhi di Marco assenti e spalancati, “eccolo…” pensò, mentre scopava senza dolcezza, “ vienimi dentro, il mio corpo è il tuo sfogo”…
Poi… sentì una strana sensazione …e dei sottovoce…

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6 Comments

  1. come nel capitolo precedente molto brava nelle descrizioni…
    Non ci resta che aspettare il seguito 🙂

  2. Questo è uno dei racconti con le descrizioni più accurate che abbia mai letto, complimenti! 🙂

  3. Bentornato, e ottimo proseguimento del racconto… 😀

  4. Adesso, ho quasi paura a pubblicare gli altri capitoli.
    Grazie a tutti ?

    1. Fossi in te avrei più paura di me, se dovessi NON pubblicare altri capitoli. XD

  5. Quasi quasi non li pubblico…

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